La Uefa e il pallone orribile che deturpa Piazza Vittorio
Va bene si tratta di due giorni, diamine, e c'è qualcuno che si lamenta, ma l'enorme pallone che sovrasta Piazza Vittorio a Torino sta creando un vespaio in città. Come dire che una parte della cittadinanza è stufa di vedere deturpata l'architettura della città a scopo di puro marketing e business. Piazza Vittorio con i suoi portici, il fiume poco più avanti che divide dalla collina e dal Tempio della Gran Madre, una fotografia usata assai dalle varie fiction televisive che vengono a girare a Torino. Il senso estetico alle varie giunte torinesi non è mai stata una virtù e lo si può notare dalle schifezze spesso esposte, come non ricordare il Gianduiotto di ferro buttato lì in Piazza Solferino, una delle piazze più affascinanti della città, per i Giochi Olimpici del 2006? Oppure la straripante movida notturna che rende insonni le notti dei torinesi che vivono in Piazza Vittorio e nelle strade adiacenti.
Ma torniamo a questo pallone gonfiato della Sony che sarà a Torino per un evento sportivo della Uefa, che si chiamerà “The Big Match By Sony Xpeph – Dom Event”. Una manifestazione itinerante organizzata dalla UEFA e dal suo sponsor, Sony Mobile in concomitanza con la UEFA CHAMPION LEAGUE che avrà luogo anche in altre città italiane come Milano e Roma. L'evento ed il consenso è stato deliberato dall'assessore allo Sport Stefano Gallo e dal sindaco Piero Fassino.
Nel corso della manifestazione, all’interno della struttura che rappresenta un grande pallone, si disputeranno tornei di calcio due contro due in un ambiente virtuale. Verranno anche affrontati dei temi importanti, come i valori dello sport e saranno presenti anche ex campioni UEFA. Tutte le attività saranno gratuite perchè offerte dalla UEFA di Sony By Mobile.
Ma per parlare dei valori dello sport è proprio necessario farlo deturpando un luogo storico di Torino, per di più organizzato anche con lo scopo di fare pubblicità ad un noto sponsor? Quali sarebbero questi valori? Che lo sport è solo più un business and stop. Dove spesso ci sguazzano anche i politici.