L'arbitro può, tu no

17.09.2013 18:58 di  Marina Beccuti   vedi letture

Prima è nato l'uomo, poi la comunità si è ingrandita e allora, per dare ordine alla specie umana, si è pensato di promulgare le leggi. Inizialmente dovevano essere eque per dare pari opportunità a tutti ma, man mano che cresceva la popolazione, aumentavano le questioni e alla fine il profitto ha prevaricato sull'essere umano con la corruzione, al punto che adesso sono in maggioranza i disonesti rispetto alle persone perbene.

No, non vogliamo fare la morale a nessuno e nemmeno scomodare la storia dagli albori del mondo ai giorni nostri, ma il presente senza il passato, ovvero la storia che ci sorregge, l'albero, diciamo metaforico, della vita, non potrebbe reggere senza radici (detto anche oggi da Lina Wertmuller in una trasmissione su Rai Storia). Venendo al nostro discorso, arbitri e Toro, sono ormai anni, dai tempi che furono, che c'è sempre stato qualcosa da ridire sull'operato delle giacchette nere, che adesso si sono colorate. Dai tempi di Concetto Lo Bello a Barbaresco e così via, gente sicuramente con più personalità dei vari Massa odierni, ma che sbagliavano anche loro, magari più per manie di protagonismo che per sudditanza psicologica o malafede. Oggi invece gli arbitri sbagliano assai, ma per incapacità e soprattutto per paura, sì, paura di andare contro le grandi, perchè, anche pensando e sperando che non siano corrotti, sono ovviamente terrorizzati di prendere qualche decisione scomoda ai vari Galliani, Agnelli, i poteri forti di Roma e così via. E allora, per evitare certe lavate di testa, meglio lasciare a terra il povero Larrondo che urlava dal male, piuttosto che fermare il gioco per soccorrerlo.

Ci vorrebbe la controprova, tipo Balotelli a terra per aver picchiato su un'unghia, oppure Tevez, Higuain e nomi simili, per vedere se l'atteggiamento di qualsiasi altro arbitro sarebbe lo stesso, ovvero far finta di nulla. Già, perchè il piede rotto di Larrondo vale mica le mattane di Balotelli che fanno parlare giorni e giorni, e nemmeno costa come Tevez o Kakà. In fondo Massa non è un medico, ma proprio per questo aveva il dovere di far entrare i sanitari a soccorrere il giocatore. Metti che avesse proprio male e non facesse storie per perdere tempo, come poi è stato.

Il Torino ha subito multe e inibizioni, Massa probabilmente la farà franca, in fondo, lui, il suo dovere l'ha fatto. Amen. Ma è giusto accettare sempre che l'autorità in campo possa decidere di testa sua ed io non posso protestare, soprattutto quando è apertamente chiaro l'abuso di potere del direttore di gara stesso, che ha deciso lui quando far entrare i medici a dispetto di un giocatore gravemente infortunato?