Il ritorno di Novellino, una questione di bilancio
L'addio di De Biasi, anzi il terzo esonero in tre anni e mezzo di gestione Cairo, forse supera ogni record del mondo pallonaro italico, ma a volte nella storia di una squadra si diventa protagonisti anche con i numeri. Ed è proprio questa la ragione che ha portato alla scelta del ritorno di Novellino, una questione di cifre, ovvero di soldi. Non è stata una decisione istintiva quella di Cairo, ha aspettato prima di salutare De Biasi, ha preso tempo, forse facendo fare gli straordinari ai suoi commercialisti e alla fine la ragione del bilancio ha prevalso. Il fatto di dover pagare fino a giugno 2009 Novellino, con un ingaggio sugli 850mila euro, più o meno la stessa cifra che prende De Biasi, forte di due anni di contratto (in scadenza nel 2010), ha indotto il patron granata alla scelta più conveniente, si fa per dire. Più avanti nulla esclude che con De Biasi si possa arrivare al classico gentleman agreement, già successo in passato, ma l'amarezza attuale del tecnico veneto fa presagire che l'affare, se mai si farà, potrà diventare concreto tra qualche mese o a fine stagione, non si sa mai, andasse male nuovamente a Novellino.
Cairo non ha agito "umanamente", ma lui è un imprenditore e l'interesse dell'azienda passa sopra i "cadaveri" dei collaboratori. Prima ha aspettato il sì di Novellino, poi ha esonerato De Biasi. Ma se non avesse trovato nessuno avrebbe ridato fiducia all'ormai ex allenatore granata? Chissà. In questi momenti non ha alcun senso stare dalla parte di qualcuno, perchè la situazione è così difficile e contorta che una decisione andava presa, nel bene come nel male. Ci dispiace che De Biasi sia stato usato e lui si sia prestato a questo gioco, perchè nella sua dignità di uomo prima e di allenatore dopo, non avrebbe dovuto accettare il ritorno nella primavera scorsa, per portare a casa una salvezza praticamente conquistata da Novellino. Cairo inoltre, scegliendo nuovamente De Biasi, avrebbe dovuto vendere tutti coloro che hanno l'abitudine di mettere in subbuglio lo spogliatoio quando le cose non vanno bene, perchè magari messi in disparte o non coccolati a dovere.
Comunque sia, Monzon merita un altro benvenuto. Un tipo leale e deciso, che non è mai sceso a compromessi. Chissà se avrà imparato a convivere con questo nuovo ambiente granata, di certo molto distante da quello conosciuto quando ragazzino calcava l'erba del Filadelfia. Ad ogni modo rimane uno dei migliori tecnici italiani ed è giusto che torni ad allenare e questa volta, tutti quanti, lasciamolo lavorare in pace. Cairo o De Biasi, quello che conta è che la squadra trovi il suo equilibrio, se proprio vogliamo scegliere con chi stare, la scelta è il Toro. Tutto il resto sono chiacchiere.