Il derby delle panchine roventi

21.10.2008 08:12 di  Marina Beccuti   vedi letture
Il derby delle panchine roventi
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A Torino nessuno si sarebbe sognato di arrivare alla stracittadina con i due tecnici sui carboni ardenti, invece è così, chi perde paga. Sulla carta rischia di più Ranieri, perché se mai dovesse vincere il Toro sarebbe proprio la fine per il tecnico romano, a meno che la Juve non faccia sfracelli in Champions contro il Real Madrid, partita che si gioca questa sera all’Olimpico. De Biasi non ha l’obbligo di vincere il derby, però si è capito che Cairo non è soddisfatto della situazione e quando le cose vanno male la colpa è sempre del mister, che comunque non è esente da errori. Ogni anno vengono fuori i suoi soliti difetti, tra cui quello di essere troppo intransigente con le sue idee, magari perché leggermente privo di fantasia nelle scelte.


Nessuno vuole speculare sugli ipotetici sostituti di De Biasi, però è chiaro che Cairo sta preparando il terreno nel caso in cui prendesse la difficile decisione, tenendo conto dei fischi arrivati anche all’indirizzo del tecnico domenica all’Olimpico. I candidati sarebbero tre: il ritorno di Novellino, Donadoni e Camolese. Tutto però si gioca in questi giorni. Se il Bayern dovesse perdere contro la Fiorentina in Champions, i bavaresi starebbero pensando di sostituire Klinsmann con Donadoni, che pareva la scelta più plausibile per Cairo, affezionato al calcio meneghino. Novellino invece pare in predicato di sostituire Mazzarri, ormai ai ferri corti con la Samp. Dunque resterebbe in corsa Camolese. Gente vicina al tecnico torinese ha detto che Camola non ha ancora sentito nessuno, ma sarebbe comunque lusingato di tornare ad allenare il Toro. Con Cimminelli non sarebbe più tornato, con Cairo verrebbe di corsa, perché ha sempre un conto sospeso con il “suo” Torino, da quando fu cacciato dalla coppia Romero/Mazzola senza altre prove di appello.


Ad ogni modo giochiamo questo derby, dove Rubin pare abbia promesso di segnare un gol finalmente valido, per riprendersi quello annullato domenica. Il fuorigioco, pur millimetrico, di Bianchi c’era ed è stato corretto annullarlo, come ha sottolineato anche Garella, però allo stesso doveva essere invalidato anche quello interista segnato domenica a Roma. Certe regole devono valere per tutti, dove i nomi non contano, perché un gol Rubin vale tanto quanto quello di Ibra. Certi regolamenti sembrano fatti apposta perché le decisioni vengano prese con il libero arbitrio, per questo rimane il dubbio che qualcuno venga favorito mentre ad altri succede il contrario. Al Toro si è messo sotto processo De Biasi, mica l’arbitro, ma se veniva convalidato il gol di Rubin forse oggi si parlerebbe d’altro e non di crisi granata. Il calcio è fatto di episodi e anche questo lo è.