Il borsino dei granata
Flavio Bacile
Chi sale
Bianchi: evidente la sua crescita atletica, quella morale come tutti i bomber di razza dipende quasi esclusivamente dal gol, che ultimamente trova con una certa assiduità. A volte troppo egoista, e questo è un difetto che deve necessariamente limare. Nella sostanza tra i migliori contro il Siena
Stellone: trovasse anche la via del gol, sarebbe una degli attaccanti più completi del campionato. Credo, possa essere uno di quelli che, trarrà profitto maggiormente della cura Camolese, con un Toro più offensivo ed attaccanti meno abbandonati al proprio destino. Da paura una sua progressione ad inizio ripresa, conclusasi, purtroppo, con un pallonetto fuori di poco.
Sereni: due solo parate, ma decisive, per il portierone granata. Certamente è il primo a beneficiare della ritrovata sicurezza del pacchetto difensivo dei granata, di suo, aggiunge quella sicurezza e quell’esperienza che non guasta mai nei momenti topici di un incontro.
Ogbonna: torna in campo per l’infortunio di Di Loreto, e lo ritrovo con la solita determinazione, il solito cipiglio, la solita verve. In questo momento della stagione, la sua forza fisica e la sua freschezza atletica, possono essere determinanti, così come la sua propensione a ricoprire vari ruoli nella difesa del Toro.
Natali: una buonissima prova senza sbavature, sotto il diluvio, terreno che indubbiamente favorisce i giocatori con un tasso tecnico inferiore ed una struttura fisica imponente, ma che allo stesso tempo può regalarti clamorosi intoppi. Lui non sbaglia nulla, e si dimostra roccioso come al solito.
Stabili
Dzemaili: tanta quantità, non sempre supportata da altrettanta qualità. Ci mette un po’ per capire la partita, poi ingrana e te lo ritrovi a centrocampo, in difesa ed in attacco. Non sempre fa la cosa giusta nel momento giusto, ma la sua partita è sicuramente positiva.
Barone: lavoro oscuro per novanta minuti, in seconda linea, senza mai strafare o cercare la giocata ad effetto. Lo vorrei più protagonista, ma fondamentalmente non mi è dispiaciuto. Può e deve migliorare, se non altro, oltre ha regalare equilibri alla squadra, tornare decisivo sotto porta.
Colombo: meno propositivo di Abate in quella fascia, garantisce più filtro e non disdegna il lavoro sporco. Chiaro che con lui, il Toro perde in pericolosità offensiva e guadagna peso a centrocampo ed in difesa, altrettanto chiaro che la rinuncia ad Abate può essere solo un fatto episodico. Un piacere rivederlo in campo dopo tanto tempo.
Rubin: verissimo, macina chilometri, travolge campo ed avversari, ed è spesso presente nella fase offensiva. Deve però migliorare, e non poco, l’ultimo passaggio, altrimenti rischia di vanificare tutto il lavoro fatto in precedenza. Un grosso passo avanti rispetto alla partita di Milano, ma non basta, lui sa fare di meglio.
Rosina: non è il Rosina sfavillante che aspettiamo con impazienza, ma corre, lotta, si sacrifica, e più volte cerca l’uno contro uno. Ignorato in due occasioni da Bianchi, quando si trovava in ottima posizione per concludere a rete. Lo vedo in ripresa, fisicamente, tecnicamente deve credere più in se stesso, i risultati verranno.
Franceschini: meno roccioso del solito, commette un errore cercando l’anticipo su Ghezzal, ma gioca, nella sostanza, una buona partita.
Di Loreto: fino a quando è restato in campo non mi è dispiaciuto. L’infortunio, forse, chiude la sua esperienza granata.
In Discesa
Ventola: il paragone con chi ha sostituito, cioè, uno Stellone straripante, di certo non lo favorisce. Di suo, influisce poco sulla partita.
Gasbarroni: entra nel momento migliore dei granata, con ampie praterie da sfruttare, e con il Siena alla ricerca del pareggio. Fa poco, sicuramente meno di quanto gli si chiedeva.