Giorni decisivi per formare la squadra
Il Torino sarà formato da giocatori di prima scelta o di seconda, terza, quarta? A breve lo si saprà, perché in questa settimana, che precede l’inizio della preparazione estiva che comincerà lunedì con le visite mediche e i test per impostare il lavoro, Cairo e Petrachi dovranno concludere le trattative per dare a Ventura uomini con i quali lavorare. Al momento la rosa granata è formata da venti elementi: Ferdinando Coppola, Davide Morello, Danilo D'Ambrosio, Valerio Di Cesare, Francesco Pratali, Angelo Obinze Ogbonna, Matteo Rubin, Luciano German Zavagno (manca l’annuncio ufficiale, ma gli è stato rinnovato il contratto per la prossima stagione), Biagio Pagano, Alen Stevanovic, Paolo Zanetti, Nicolas Martin Gorobsov, Massimo Loviso, Mirco Antenucci, Rolando Bianchi, Osarimen Giulio Ebagua, Alessandro Sgrigna e Andrea Gasbarroni più i giovani Nnamdi Oduamadi e Simone Verdi. Di questi giocatori quattro, Morello, Stevanovic, Gorobsov e Loviso, non rientrano nei piani della società; due, Ogbonna e Bianchi, potrebbero essere ceduti per far cassa; uno, Rubin, preferirebbe giocare in serie A e due, Zanetti e Gasbarroni, hanno contratti troppo onerosi e se ci fosse l’opportunità verrebbero più che volentieri dati ad altre società.
Senza bisogno di grandi riflessioni è facile dire che il Torino è praticamente tutto da fare. La lista dei desideri Ventura l’ha compilata già da tempo e Cairo e Petrachi hanno intavolato molte trattative e con alcune società hanno già raggiunto accordi, ma i giocatori non sono ancora arrivati, perché prima di accettare di giocare in serie B aspettano di vedere se possono accasarsi in serie A, visto che qualche possibilità ce l’hanno. I nomi di questi giocatori sono arcinoti, perché circolano da parecchio tempo: Gazzi, Glik, Guberti, Meggiorini e Strasser. Per convincerli il Torino ha una sola possibilità: aprire il portafoglio. Certo che sborsare per loro più soldi del dovuto è una prospettiva che a Cairo non piace, prendere tempo e vedere se effettivamente le richieste da parte dalle squadre di A ci sono sarebbe una strategia non del tutto campata in aria; in fin dei conti non è un giorno che questi giocatori sono sul mercato e se non sono stati ancora presi da questi club vuol dire che o sono considerati non prioritari o forse proprio non interessano o il loro rapporto qualità-prezzo è ritenuto eccessivo. E’ altrettanto vero che il Torino li ritiene prime scelte e che tergiversare troppo potrebbe voler dire farseli sfuggire da sotto il naso.
Discorso differente per altri giocatori, come ad esempio Darmian, l’accordo con il Palermo e con il giocatore c’è, ma il suo arrivo in granata è condizionato da Cassani se rimane o meno in rosanero. Ancora differenti le situazioni di altri calciatori individuati dal Torino come arruolabili alla causa: Cosenza, De Feudis, Genevier, Iori, Izco, Magnanelli, Marchese, Romizi e Sciacca. Per loro i vertici granata non hanno ancora portato l’affondo finale in attesa di sapere se arriveranno o meno i giocatori che sono stati individuati come primissime scelte e se alcuni di quelli attualmente in rosa andranno via. Nelle ultime ore il Torino ha anche messo nel suo mirino l’esterno del Lecce Vives, che è entrato in rotta di collisione con il suo club. Mancano undici giorni alla partenza per il ritiro di Sappada, Cairo metta sul tavolo proposte concrete e giuste per i giocatori che interessano e sono considerati prioritari e se le offerte non vengono accettate dopo un’ultima riflessione, diciamo la classica notte che porta consiglio, allora non perda più tempo e passi ad altre trattative, perché vuol dire che questi calciatori non sono convinti e al Toro gli indecisi proprio non servono.