Cuorissimo Toro
Flavio Bacile
Abbiamo ritrovato il cuore Toro, abbiamo ritrovato la nostra squadra, lo spirito che ci rappresenta tutti, corsa, sacrificio e non arrendersi mai. Un grazie a coloro i quali oggi indossano il granata, non da semplici giocatori, ma da tifosi quasi. La gente del Toro questo lo ha capito, ha capito che qualcosa stava realmente cambiando, e non solo nei nomi, ed a questa squadra, a questi ragazzi, ha dato quello che i tifosi del Toro sanno fare meglio di chiunque altro, fiducia, sostegno ed amore, amore infinito.
La partita contro la Triestina, che ha regalato ai granata la quarta vittoria consecutiva in campionato, rilancia definitivamente le ambizioni dei granata per la promozione diretta, con un occhio al Sassuolo, lontano solo un punto, ed un altro al Lecce, attuale capolista.
Nel primo tempo, il Toro impiega dieci minuti per capire la partita, infatti, contro ogni previsione la Triestina parte forte e cerca di impaurire Sereni attaccando con cinque/sei effettivi, senza però creare reali occasioni da gol. Il Toro, ben messo a centrocampo con Pestrin e Barusso a sostegno di Genevier, lentamente cresce nella manovra, e grazie ad un intraprendente Garofalo, con il supporto di Gasbarroni, comincia a creare gioco sulla sinistra, e da questa fascia arrivano le due più grosse occasioni da gol del primo tempo.
Nella prima Barusso, bravo e sfortunato allo stesso tempo, impatta di testa un pallone che va a stamparsi sul palo, con Pià che manca la deviazione vincente per pochi millimetri; nella seconda, un ottimo spunto di Gasbarroni trova Loria, libero da marcatura, in mezzo all’area di rigore, sfiorare in scivolata il pallone, con la palla che accarezzando il legno alla sinistra della porta difesa da Calderoni, si perde sul fondo.
Tra le due occasioni, l’espulsione di Pestrin, reo di aver colpito a gioco fermo Colombo con una testata, dopo un bisticcio tra i due giocatori, in occasione di un corner a favore dei granata. Finisce il primo tempo con i granata che sembrano soffrire più “emotivamente” l’inferiorità numerica, che non per meriti propri della Triestina, comunque sempre accorta in difesa. Inizia il secondo tempo sulla falsariga di com’era finito il primo, cioè, con il Toro che sembra ancora legato, e la Triestina, molto ordinata in difesa, che cerca l’exploit sulle poche ripartente che il centrocampo granata le concede. Arriva il momento dei cambi, e, com’era successo nella partita precedente cambia il Toro. Esce Garofano per infortunio, fino a quel momento il migliore in campo dei granata, entra Rubin, ottima la prova di Matteo sia in fase difensiva (e questa non è una novità) sia in fase offensiva, esce Pià, entra uno scatenato Leon.
Bastano pochi secondi e l’honduregno da il là ad un contropiede sontuoso per rapidità e semplicità. Tre passaggi ed il Toro si trova nell’area avversaria, Leon a Bianchi, Bianchi a Gasbarroni, Gasbarroni a Leon, con il sudamericano che non riesce a servire Bianchi, solo in mezzo all’area di rigore, per merito di Scurto autore di un recupero eccezionale. Da questo momento è solo Toro, con la Triestina, forse stanca, costretta a difendersi. Non ci sono clamorose occasioni da gol per gli uomini di Colantuono, anche se la pressione dei granata si fa sentire, il pubblico capisce il momento e duplica cori ed incitamento. Ultimo cambio per il Toro con Rivalta che sostituisce D’Ambrosio affaticato.
La partita sembra avviarsi verso il pareggio, i granata pur stanchi cercano di spingere fino all’ultimo affidandosi a lanci lunghi per Bianchi che di testa spizzica favorendo l’inserimento di Leon. Mancano trenta secondi alla fine del match, Barusso con caparbietà conquista l’ultimo angolo della partita. Salgono tutte le torri del Toro, il pubblico freme, Leon batte l’angolo con una parabola tesa che sembra però infinita, colpo di testa di Loria, gol.
Incredibile il calcio, regala sempre emozioni, gol dei granata, meritatissimo. Finisce in apoteosi, stadio in delirio, Loria si fa il giro del campo completo, per poi essere affossato da una miriade di compagni, Leon si becca un’ammonizione, Colantuono s’infortuna mentre corre verso la curva per festeggiare.
Se non è Toro questo.