Crederci per tornare da Padova vincenti
Sette punti separano il Torino dal Padova, frutto di due vittorie e un pareggio in più degli uomini di Ventura a fronte di tre sconfitte in più di quelli di Dal Canto. In campo le due formazioni giocano in modo completamente differente. I biancoscudati si affidano al 4-3-1-2 con il rombo di centrocampo che crea maggiore densità in mediana ed esalta le caratteristiche dei due attaccanti. Questo perché il mister patavino dispone maggiormente di punte centrali Cacia, Ruopolo, Succi ed Hallenius, mentre sono solo due gli esterni di ruolo ovvero Dramé, che agisce a sinistra ma può essere utilizzato anche a destra e Lazarevic, seppur quest’ultimo è stato provato in più occasioni da Dal Canto in posizione più centrale come seconda punta, mentre Cutolo si adatta a fare l’esterno ed è capace pure di agire da trequartista e Jelenic che però si trova più a suo agio nel ruolo di centrocampista. I granata si schierano con il 4-2-4, sporadicamente hanno utilizzato il 4-3-3, e in attacco si basano sulle spinte degli esterni alti con due punte centrali.
Il Torino è superiore al Padova per: possesso palla (28’:52’’ a 23’:514’’), supremazia territoriale (10’:05’’ a 8’:51), palle giocate (586 a 527,5), percentuale passaggi riusciti (67,8 a 60), tiri totali (14,2 a 11,9), tiri nello specchio della porta (4,5 a 4,4) e percentuale di pericolosità (48,2 a 47). Al contrario il Padova è più efficace per angoli (5,7 a 5,1) e gol fatti (1,5 a 1,2). I granata hanno la difesa più impenetrabile del campionato con solo otto gol subiti in diciassette gare, a fronte dei diciannove dei patavini e i biancorossi con ventisei reti all’attivo ne hanno sei in più dei loro prossimi avversari. Se il Padova è già andato a segno con dodici uomini (Cacia 6, Cutolo 5, Cuffa 2, Italiano 2, Milanetto 2, Ruopolo 2, Trevisan 2, Dramé 1, Legati 1, Osuji 1, Portin 1 e Schiavi 1) il Torino non è molto da meno avendo mandato in rete dieci giocatori (Bianchi 5, Ebagua 3, Antenucci 2, Sgrigna 2, D’Ambrosio 1, Darmian 1, Oduamadi 1, Parisi 1, Stevanovic 1 e Suciu 1).
Le caratteristiche delle due squadre portano a pensare che il Padova, malgrado giochi in casa, si schiererà in modo prudente facendo muro e cercando di impedire al Torino di rendersi pericoloso con i suoi attaccanti, pronto però a sfruttare la ripartenza in velocità. I granata anche a causa degli infortuni e dell’inedita coppia di centrocampo, formata per la prima volta dall’inizio della partita da Iori e De Feudis, staranno attenti a non sbilanciarsi e forti del loro primato in classifica attenderanno le mosse dell’avversario e se ne avranno l’occasione tenteranno di affondare, senza correre pericoli. Come direbbe Ventura potrebbe essere l’ennesima partita in cui deve prevalere la pazienza che è poi la virtù dei forti e avere il coraggio di provarci per dimostrare prima di tutto a se stessi che se si vuole si può.