Carlo Nesti: "Rai Torino-Napoli: rispetto e silenzio"
Ci tengo, proprio ora che la cronaca ha portato alla ribalta la redazione giornalistica della Rai di Torino, a divulgare una decisione, presa nello stesso istante (febbraio 2010), in cui ho lasciato l’azienda. E’ una decisione che può essere, liberamente, approvata o contestata, ma che è, assolutamente, personale. Dalla mia bocca, e dalla mia penna, non uscirà mai una sola parola, da qui alla fine dei giorni, sull’operato dei colleghi della Rai, con i quali ho condiviso buona parte dell’esistenza. In 30 anni, ho vissuto momenti molto belli e molto brutti, e ho imparato che il silenzio, spesso, è il modo migliore per esprimere il rispetto, verso chi ha sbagliato, ma senza l’intenzione di sbagliare, e verso chi è stato offeso, e non meritava di essere offeso. Appartengo, forse, a un mondo, che non esiste più, in rapporto alla smania di “giudicare” e di “urlare” di oggi. Ebbene: mi tengo ben stretti i valori di quel mondo, che saranno sempre attuali, e
che determinano, comunque, l’educazione e lo stile di un individuo. Sia chiaro: una cosa è l’omertà, e l’altra è il rispetto, e qui si parla di
doveroso rispetto, e basta. Grazie della comprensione.
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