Cairo, meno budget e più programmazione
In questi giorni Il Tuttosport ha fatto alcuni calcoli su quanto ha speso Cairo nell'ultimo anno ed è venuto fuori che il budget del Torino è molto più alto di Udinese ed Atalanta, che però hanno quasi il doppio del punteggio granata. In pratica il Toro spende come una squadra da zona Uefa, ma purtroppo resta nei bassifondi della classifica. Cairo probabilmente aveva in testa l'idea di fare una squadra da metà classifica, con la speranza di poter anche centrare un posto Uefa o per giocarsi l'Intertoto. Agroppi, proprio in questi giorni, ha sottolineato l'importanza che Cairo non faccia tutto di testa sua, ma si avvalga di persone fidate cui demandare la programmazione. Anche perchè bisogna sempre dare un occhio al bilancio per non fare la fine di Cimminelli che, volenti o nolenti, di soldi ne ha spesi anche lui, senza mai ottenere risultati importanti. Dopo cinque anni il Toro ha vissuto il suo primo fallimento della storia, senza il fato avverso, bensì colpito dalla spregiudicatezza della sua dirigenza.
Prendiamo Bianchi, per esempio, colui che si dice sia il più pagato, con 1 milione di euro annuale. Ebbene finora il cnetravanti bergamasco è stato molto al di sotto del suo valore presunto, perchè si ha davvero l'impressione che il centravanti sia stato un po' sopravvalutato. Sereni, autore l'anno scorso di una strepitosa stagione, dopo un lungo tiramolla ha ottenuto un prolungamento di contratto con una cifra molto vicina a quella di Bianchi, peccato che non ripeta le prestazioni dell'anno scorso. Sia chiaro, c'è ancora tempo perchè i due si riprendano, però a volte non sono i giocatori più costosi a fare grande una squadra, bensì una buona programmazione ed il saper comprare giocatori buoni senza strapagarli. Vedere alla voce Udinese, alla quale i campioni non mancano, se pensiamo che in attacco giocano Quagliarella e Di Natale, due che sono pure in Nazionale. Però bisogna anche essere capaci di scovare i vari Inler, Sanchez e così via.