Tutti contro Cairo
Lo sport nazionale del popolo granata, almeno leggendo qua e la, sembra essere diventato da un po’ di tempo il “Dagli contro al Presidente”.
Dagli allenatori con il biglietto di andata e ritorno, passando per il munifico Mister X (oggi tornato stranamente d’attualità), finendo al calcio mercato d’inverno, i complimenti nei confronti di Cairo si sprecano.
Non vogliamo sicuramente fare i difensori d’ufficio, per altro nemmeno designati, ci limitiamo a constatare la situazione a dire poco anomala che circonda l’ambiente granata da qualche tempo. Dopo il periodo idilliaco, si è passati a quello della consapevolezza ed ora a quello della critica, anzi ora della critica a prescindere. Sicuramente il Pres. avrà anche le sue colpe, senza ombra di dubbio, ma dire che non abbia fatto proprio nulla o che qualunque cosa sia stata fatta malamente ce ne passa. E allora perché in questo momento da tutte le parti piovono critiche?
Come recita il detto “ a pensare male spesso ci si azzecca” e prendendolo come ottica con cui guardare la situazione, ci limitiamo ad analizzare la cronologia dei fatti.
Si è iniziato, dopo i primi risultati sfavorevoli, ad attaccare Gianni De Biasi. Giocatori scontenti, addetti ai lavori con poco feeling con un mister poco avvezzo a farsi smussare gli spigoli, alcuni tifosi che vivono con l’obiettivo del tanto peggio tanto meglio ed il gioco è fatto: via il Mister delle promozioni e delle salvezze. Pensando ad Allegri del Cagliari, quanto meno c’è da riflettere.
Torna Novellino, chi l’avrebbe mai detto, noi certamente no a confermare quanto siamo lontani dai corridoi manovrieri, si mischiano le carte e gli scontenti tornano sulla cresta dell’onda e persino Di Michele che ha voluto fortemente andar via, boicottando tutto e tutti, sembra poter tornare … invece no lui rifiuta anche solo l’idea e ne approfitta per sparare a zero sull’ormai ex allenatore.
Poi come d’incanto nasce il tormentone di Mister X.
Ora l’attacco non è più rivolto alla squadra, emanazione del potere, ma al potere stesso.
Promesse faraoniche per una tifoseria confusa dai risultati negativi, un futuro di gloria capace di annebbiare la vista, sogni di sfide con i galattici ad armi pari, mentre i giocatori sprofondano nel sonno, cullati da chi non osa muovere critiche se non sempre ai soliti che presto se ne andranno.
La classifica si fa tremenda, gli scontri salvezza vengono sprecati, urge un intervento: arrivano due difensori, di cui uno che si rompe subito ed un centrocampista che dall’infortunio è appena uscito … fallimento totale della campagna rafforzamenti. La situazione in estrema sintesi è più o meno questa e non basta sicuramente la buona prova di carattere, per il gioco meglio lasciar perdere, rimediata contro la prima della classe, oggi magicamente torna di stretta attualità Mister X, quando mancano 11 giorni alla dichiarazione d’identità del mitico Paperone che subentrerà a Cairo. Per la cronaca sul toto-mister X si parla del figlio di Giribaldi, oggi. Il terreno sembra pronto dopo mesi di lavoro per il grande passaggio di consegne: squadra in periodo negativo, ambiente che ribolle, dirigenza sotto attacco … quello che quest’estate sembrava impossibile nel giro di qualche mese è diventato concreto. A pensare male spesso ci azzecca! E’ stato tutto preparato ad arte? Ma da chi … qualcuno arriva persino a dire che dietro a tutto questo c’è proprio il Pres. che non si è mai difeso con convinzione dagli attacchi ripetuti, proprio per agevolare una sua uscita. E’ mister X che coordina tutto? E’ semplicemente un gioco al massacro inseguendo il titolone?
In mezzo a tutto questo … ci avete pensato … qualcuno che difende i colori granata c’è ancora? Qualcuno che ha voglia di spronare la squadra in maniera positiva c’è? L’altro giorno davanti ai cancelli chiusi della Sisport c’era una persona, avete capito bene una persona!
Per questo oggi al di la delle campagne acquisti, al di fuori dei giochi di potere, senza pensare a mister X ed a quello che sarà, vogliamo solo pensare al Chievo nella speranza che i nostri sfoderino una prestazione piena di grinta e dignità, senza pensare alla valigia di Vuitton, dimenticando la Bentley, ma con il pensiero di correre sotto la curva pazzi di gioia per una vittoria che potrà essere fondamentale.
Ma forse per questi tempi siamo troppo romantici!
GMC