Toro, i gol con il contagocce

Passa il tempo, si susseguono le facce, si investono milioni, ma alla fine il problema in casa granata rimane sempre lo stesso: “il mal di gol”. Sembra non esserci soluzione alla crisi di gol che attanaglia il Toro da ormai troppo tempo.

 

Cairo le ha già provate un po’ tutte, dal Bomber attempato di classe, al giovane di belle speranze, al giocatore già consacrato. Ma alla fine sembra che raggiungere la doppia cifra per i giocatori del Toro sia un Tabù (anche superare solo quota 5).

 

La speranza che Bianchi potesse finalmente risolvere ogni problema non è stata cullata molto dai tifosi, il giocatore infatti fin dal suo arrivo ha sempre lasciato un po’ scettici tutti, in pochi dopo la sua crisi inglese e lo scorcio di campionato nello scorso anno con la Lazio, pensavano che potesse risorgere.

 

Il giocatore ha classe e lo si capisce da come cerchi sempre il controllo della palla e da come ci riesca soprattutto, ma alla fine quando si trova davanti alla porta non riesce a concretizzare, vuoi per i servizi che arrivano con il contagocce, vuoi anche per scarsa mira o convinzione.

 

Il problema sta proprio qui, a nostro avviso.

 

La differenza fra lui e Stellone, altro bomber anemico, è minima alla fine uno controlla e l’altro “spizza”, uno sgomita e l’altro usa di più il fioretto, ma cambiando l’ordine dei fattori, purtroppo il risultato non cambia.

 

Il gol di Ventola è stato accolto oltre che con gioia, se ne vedono pochi in generale, anche con piacevole sorpresa perché finalmente un attaccante l’aveva messa dentro e si sa come al Toro questa sia merce rara.

 

Nemmeno Amoruso è riuscito a ripetere le prestazioni che nelle altre squadre in cui aveva militato lo avevano portato a raccogliere gol e gloria … insomma sembra proprio che in casa granata ci sia un virus che gira, che contagia i giocatori d’attacco a tutto discapito della squadra, dei tifosi, di chi investe i propri soldi nel Toro (Cairo ed i tifosi) e soprattutto della classifica.

 

E’ lapalissiano pensare che con qualche golletto in più alcune sconfitte sarebbero state dei pareggi e qualche pareggio si sarebbe tranquillamente trasformato in vittoria, purtroppo però vediamo spesso i giocatori girare intorno all’area e nemmeno provare il tiro, che per la legge dei grandi numeri, vorrebbe dire che prima o poi qualche cosa di positivo potrebbe anche succedere.

 

La coperta è sempre troppo corta, se si mette una punta in più ci si scopre dall’altra parte, centrocampo o difesa che sia ed alla fine “gli altri”, trovano sempre il gol fantastico o della domenica, castigando così i granata e mortificando l’impegno e gli sforzi che vengono fatti … senza contare gli aiutini arbitrali!

 

Gira e rigira si torna sempre allo stesso discorso, una punta da sola li davanti, o si chiama Ibra che riesce (quasi sempre) a capitalizzare il gioco della squadra, o alla fine serve a poco.

 

Passa il tempo ed il discorso è sempre lo stesso: può Rosina essere la seconda punta ideale?

 

Purtroppo la risposta è sempre anche quella la stessa: no.

 

Con Ventola - Bianchi o con Stellone – Ventola, le difese avversarie sono messe sotto pressione e Rosina dovrebbe essere lui il vertice alto del rombo di centrocampo, ma purtroppo però la fase di copertura viene irrimediabilmente compromessa, per questo WAN lo sta un po’ mettendo un po’da parte, come anche chi lo ha preceduto, perché è un lusso (il giocatore è bravo) che in pochi si possono permettere.

 

A Cagliari, dove bisognerà per forza giocare più coperti vedremo probabilmente di nuovo la punta solitaria dannarsi l’anima, per questo sembra oggi favorito nella corsa la posto Stellone; l’uomo che si crossa la palla da solo sarà purtroppo ancora una costante perché i fatti lo stanno dimostrando, anche i pareggi servono se alla fine ci si salverà con un misero punticino in più degli altri.

 

La soluzione del problema, la cura del virus è inevitabilmente rimandata al prossimo anno.

 

 

GMC