Toro, difficile essere contenti
Ieri sera, lo ammettiamo, lo sconforto (pensando al Toro) ci ha accompagnato fino al letto, ci ha rimboccato le coperte ma per fortuna al momento del bacio della buona notte, ci siamo girati dall’altra parte pronunciando mentalmente un bel “chissenefrega”, lo abbiamo allontanato e stamane di Torino –Chievo ci siamo dimenticati quasi tutto.
Pensiamo che alla fine questa sarà l’unica soluzione possibile, alla quale per altro ci siamo abituati dopo oltre un decennio di batoste, di retrocessioni, dove fra le umiliazioni sportive maggiori troviamo la mancanza di sfottò degli avversari, essendo entrati nel novero delle squadre “simpatiche”, cioè quelle che sono un po’ come le persone” bruttarielle”, però tanto, tanto simpatiche.
Tutti felici per il roboante pareggio con la squadra del quartiere di Verona che stupì il mondo. Se da un lato possiamo capire Cairo che da Presidente/Proprietario deve difendere il suo prodotto e quindi ci può stare che vada a cercare sempre e comunque il positivo, perché non può proprio lui darsi le più classiche “mazzate da solo”, dall’altra non riusciamo proprio a capire il Mister.
Ieri, quando lo sconforto che abbiamo mollato prima della nanna la faceva ancora da padrone, lo abbiamo definito lo Special Uan granata, oggi a freddo rimaniamo per lo meno interdetti dal suo atteggiamento.
Ci sembra che il suo ritorno sulla panca del Toro fino ad ora sia condito più dalla voglia di rivincita contro tutto e tutti che non dalla positività che ci vorrebbe, della voglia di costruire, del pensiero di salvarsi nemmeno l’ombra: Novellino 2 la vendetta potrebbe essere il titolo di questo film.
“Non capite niente di calcio”, la risposta a chi gli faceva notare che i cambi che ha effettuato, avevano stravolto la squadra, mettendola in difficoltà, favorendo alla fine una squadra morta e sepolta come il Chievo.
Certamente , pensando a noi, il Mister ha perfettamente ragione: non abbiamo frequentato super corsi a Coverciano, non abbiamo mai allenato in nessuna serie e nel nostro curriculum oltre al Cenisia ed il Crescentino e qualche campionato di calcetto non possiamo scrivere nulla … ma una cosa ci lascia particolarmente perplessi: ma quegli ululati contro di lui durante tutta la partita forse lui non li ha sentiti, concentrato com’era nel far “ruotare” i giocatori di fascia.
Alla fine rimane però una sola cosa, quella che in fondo ci interessa di più: i punti in classifica sono proprio pochi, domenica c’è la Lazio, poi l’Udinese, dopo la trasferta a Cagliari, il Derby ed infine l’Atalanta a Bergamo.
Ci sta tornando lo sconforto! Dove andremo a recuperare i punti che servono per rimanere in serie A? Un conto è dire che mancano 15 partite, un altro è dare un nome ed un cognome ad ogni match e guardare quali siano le reali possibilità di vittoria.
Certo ci sono 45 punti in ballo, realisticamente parlando cinque vittorie, cinque pareggi e cinque sconfitte sono possibili, ma si arriverebbe comunque solo a 39 punti, il problema è con chi si vinceranno le 5 partite che servono a portare i punti utili per la serie A. Vedremo!
Intanto adesso vedremo come si comporterà ” Uan” con Dzemaili, che è uscito arrabbiato, i due non si sono neanche guardati in faccia, ma Novellino ha avuto per lui parole di fiele in diretta Tv … giusto per remare tutti dalla stessa parte.
I giocatori si sono dati da fare, questa volta, ora forse ci si aspetta qualche cosa di più anche dal Mister. Per la cronaca ieri dopo il gol di Italiano, mezza tribuna urlava a Novellino che al posto di guardare se ci sono o meno spie agli allenamenti, avesse visto che anche la settimana prima Italiano aveva risolto i problemi con i tiri da fuori … ma forse anche quelle 2/300 persone di calcio non capivano nulla.
Ora aspettiamo la Lazio!
GMC