Tommasi: "Il calcio italiano deve migliorare sotto tanti aspetti"

16.05.2009 11:10 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: www.melitoonline.it

Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma, attualmente gioca in Cina, cultura diversa, abitudini diverse, di questo e del campionato della Roma, in lotta con il Palermo per un piazzamento europeo, ne ha parlato in esclusiva su MelitoOnline.it.

Tu attualmente giochi in Cina, ti va di raccontarci un po’ come sta andando questa tua esperienza?

“Abbastanza bene visto che la squadra sta andando bene, stiamo lottando per le prime posizioni di classifica, l’unico problema è la lontananza dalla famiglia, avendo quattro figli pesa un po’”.

Quali sono le differenze principali che hai trovato tra la cultura calcistica cinese e quella italiana, insomma la gente in Cina come vive il calcio?

“L’interesse c’è, seguono molto il calcio europeo. Hanno fame di calcio, il calcio cinese è abbastanza indietro sotto tanti aspetti anche se su alcuni è al livello del nostro: mi riferisco al livello tecnico dei giocatori o alla velocità di alcune giocate, però manca l’esperienza, manca la tradizione, ma c’è tanta voglia di crescere e sognano di arrivare al livello europeo”.

Prima di lasciarti ai tuoi impegni ti chiediamo di rivolgere un messaggio al calcio italiano spesso dominato da fattori negativi, razzismo violenza ed altri episodi che fanno apparire il calcio italiano decisamente inferiore rispetto agli altri paesi...

 

“Io mi sento ancora calciatore italiano, sono calciatore italiano all’estero, mi sento parte di questo sistema, credo che il calcio italiano debba fare un passo indietro sotto tutti i punti di vista: lo stadio in Italia diventa zona proibita per tante persone che non vogliono rischiare di trovarsi davanti a tafferugli e penso che a parte il fatto di avere la possibilità di vedere il calcio in televisione tanta gente non voglia andare allo stadio proprio per questa ragione. Non è un appello, è una constatazione. Sono stato in Spagna, in Inghilterra e il calcio nelle altre nazioni è decisamente più vivibile”.

 

Alessio Alaimo