Quando il robot diventa calciatore

16.04.2010 11:22 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: www.digi.to.it -Matteo Zola/La Stampa
Quando il robot diventa calciatore
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© foto di Alberto Fornasari


Isaac è un umanoide, porta il nome del grande scrittore di fantascienza Asimov, ma non è finzione. È realtà. Almeno da quando un gruppo di studenti del Politecnico di Torino, nel 2002, si è messo in testa di realizzare l’ambizioso progetto di costruire un robot col quale partecipare alla RoboCup, un vero torneo di calcio che da dodici anni oppone team di robot e relativi staff di ingegneri. Il coach di questa squadra è il prof. Menga, docente di controlli automatici presso il dipartimento di Automatica ed Informatica.

LA STORIA DI ISAAC
Nel 2003 ancora non sapeva camminare, ma già partecipava all’ambita manifestazione sportiva. Da allora però, con le sue gambe meccaniche, Isaac (e il progetto che gli sta dietro) ha fatto passi da gigante. Un nuovo prototipo, l’L2, viene realizzato nel 2006 e solo tre anni dopo il progetto si allarga. Si cercano nuovi elementi per il gruppo di ricerca e gli studenti più brillanti del Politecnico rispondono alla chiamata: servono ingegneri meccanici per realizzare un robot bipede in grado di disputare una partita di calcio robotica, ingegneri elettronici per la realizzazione di sensori per gli “occhi” e informatici per la progettazione di intelligenza artificiale ristretta.

LE APPLICAZIONI DELLA ROBOTICA
Non si pensi però a un semplice lazzo da ingegneri, non è il calcio lo scopo ultimo di un simile progetto. «L’avanzamento della ricerca nel campo della robotica può avere applicazioni nella biomedica, spiega Andrea Guasco, team leader del progetto- spiega Andrea Guasco, team leader del progetto - Robot come Isaac possono essere usati per il soccorso di feriti in scenari di guerra o per lo sminamento post-bellico. Addirittura per l’esplorazione di pianeti o la riparazione di satelliti». Ecco allora che il Ronaldo del futuro trova utili riscontri già nel presente. Certo la robotica non è l’ultimo grido tra gli ingegneri, il progetto del Politecnico parte nel 2002 e già allora molti campus avevano attivato ricerche simili.