Marengo, Cairo e sulla sfondo il Chievo
Per chi come noi su nutre di pane e Toro la serata di ieri è stata discretamente istruttiva.
Il giovedì sera, ma ormai quasi tutte le sere girando qualche canale tv se ne trova una, si può fare una scorpacciata di Toro, passando dal duo De Marzi vs Chirico ben gestito da Gallo che parla di Toro e Juve (la maglia del Toro a Chirico, che è un amico, l’abbiamo data noi), alle due trasmissioni a seguire solo sui granata.
La prima di queste, entrambe sulla stessa rete, è condotta dall’inossidabile Testa e si snoda secondo il più collaudato schema, la seconda dalla Tennivella altra figura “storica” dello sport raccontato in Piemonte.
Tutto secondo previsione, da una parte Chirico paga pegno per aver scommesso di toccare il granata se i ragazzi di Cairo avessero fermato l’Inter, dall’altra Testa che crea il pagellone dei granata coadiuvato dalle telefonate a casa, insomma la più classica delle serate quando fuori piove e voglia di uscire ce ne è poca.
Arriva la volta della Tennivella e parte il giallo: l’Avvocato Marengo manda un comunicato in cui scrive (andiamo a braccio) che il vero salvatore del Toro è lui, che il Pres. deve smettere di dire che ha salvato il Toro, perché l’artefice del ripescaggio grazie al Lodo Petrucci è proprio lui insieme a Rodda.
Parole un po’ pesanti, per chi in fondo conosce bene la situazione per averla vissuta in diretta in tutti i suoi passaggi, ma che come in tutte le cose, nascondono un fondo di verità.Il problema vero viene fuori quando si parla di soldi … strano perché non capita mai che si litighi quasi solo esclusivamente per quelli.
Il Toro aveva undici milioni in cassa fra sponsor e diritti televisivi!
Colpo di scena, direbbe Mike, arriva evocata, chiamata ma inaspettatata la telefonata di Cairo, che da subito si capisce essere un bel po’ turbato (incaz… nero, come l’automobilista di Gioele Dix) e attacca con i conti.
Dieci milioni subito di riacapitalizzazione, più dodici di fideiussioni per garantire gli stipendi se no il Toro non può iniziare il campionato, più tutto il resto che conosciamo bene, ma ribadendo che questi 11 milioni non c’erano e che nelle casse dei sesterzi non c’era neanche l’odore.
Un Cairo così grintoso non lo sentivamo da tempo, bravo Pres., ultimamente lo vediamo slalomeggiare come Tomba fra una prestazione disastrosa ed una quasi dignitosa dei suoi pupilli, sempre pronto a trovare un aggettivo positivo, facendo attenzione a non dimenticare mai nessuno.
Ieri no! Diretto e deciso metteva ben in chiaro quale era la situazione oltre ai soldi, la squadra e l’impianto societario, che seppur criticato da più parti ha riportato all’onore del mondo in quei giorni un Toro che era pronto a sparire e che per il resto dell’imprenditoria Piemontese era trasparente.
Morale della fiaba: complimenti per la trasmissione ci verrebbe da dire che per noi granata è equivalsa ad un Berlusconi vs Veltroni da Bruno Vespa per gli amanti del genere, ma era da tempo che volevamo sentire il Pres. così deciso.
Qui tra mister X in arrivo, serie B dietro l’angolo, I di infortunii, T di tradimenti, S di sommosse da spogliatoio, ci siamo fatti tutto l’abbecedario di Pinocchio formato Bignami in un sorso solo. Grazie ai Lodisti da cui è partito l’input, grazie a Cairo che ha raccolto il testimone ed “innaffiato” la pianta granata, ora però a furia di darsi zappate sui piedi da soli si rischia alla fine di rimanere zoppi o di fare come la vecchia DC o il vecchio PCI , che a furia di litigare fra loro si sono condannati all’estinzione o quasi.
La filippica di Cairo di ieri dovrebbe ricordare che domenica è un’altra delle giornate importanti della storia granata, come lo è stata la partita con l’Albinoleffe la prima della nuova era granata, come quella con il Mantova nello spareggio per la A, se si vince si torna a sperare e dando continuità ai risultati ci si può salvare, per poi programmare meglio il futuro anche grazie a Foschi.
Se Domenica i giocatori metteranno in campo la stessa grinta del Pres. di ieri sera ci divertiremo, noi comunque a prescindere tiferemo pro … non ProVercelli, ma bensì Pro Toro!
GMC