Il pensiero di un tifoso del Lecce

27.05.2009 10:42 di  Marina Beccuti   vedi letture
Il pensiero di un tifoso del Lecce
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Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di un tifoso giallorosso.

Mi chiamo Giovanni Rossi è sono un tifoso del Lecce, da 40 anni, anche se ne ho solo 45. Domenica ho visto le immagini della rissa tra giocatori, onestamente sono disgustato di ascoltare entrambe le parti che cercano di giustificarsi con : "ha iniziato lui...etc..." certe cose non sono ammissibili tra persone che comunque oggi accusano ma ieri erano accusati di mancanza di professionalità. In breve credo che tra i giocatori di calcio esiste una regola non scritta che va al di là delle regole dello sport vero, questa regola prevede l'accomodamento di prestazioni sportive o se preferite usando il termine della presidentessa del Bologna "non pestarsi i piedi", e non lamentatevi, neanche Napoli-Torino è stata proprio all'ultimo sangue. I giocatori son dei mercenari che giocano per chi li paga meglio per questo nessuno di loro sarà mai fedele alla casacca, ma solo alla casta.


Potrei andare avanti ancora ma alla fine esprimerei sempre lo stesso concetto. Vorrei aggiungere che anche le società e le dirigenze si comportano in maniera poco chiara, mettendo sotto contratto persone che più che di sport abbiano competenza di p.r. o sono conosciuti nell'ambiente per trovare le soluzioni giuste al momento giusto (non ultimo il torino con il d.s. foschi, inquisito per i fatti di palermo-ascoli)corrono tutti sul carro del vincitore in lega per paura di ritorsioni nei loro confronti, senza avere il coraggio di esprimere le proprie ragioni e le proprie opinioni, quindi signori cari dovremmo avere vergogna di questi personaggi che rappresentano una cosa unica nel suo genere : " la passione del tifoso".
Ci tengo a precisare che da questa analisi non escludo la squadra che tifo da sempre.