Forza Aldo
Sagace. Pungente. "Un uomo scomodo perché vero". Aldo Agroppi si è sempre definito così. Senza peli sulla lingua, senza mezzi termini. Dritto all'obiettivo perché dire quel che si pensa è dogma e punto cardine della sua vita. Da sempre. Cuore granata, toscano doc. Uomo di scoglio, di quelli con la pelle dura, col sorriso sotto i baffi e lo sguardo sincero sotto gli occhiali.
Il Torino e la sua terra come fili conduttori di una vita vissuta a testa alta. Riconoscendo gli errori di percorso, perché Aldo Agroppi è anche questo: uomo che sa guardarsi indietro, imparando dagli sbagli. Ha detto basta con la panchina dopo una stagione disgraziata con la Fiorentina. Adesso commenta e lancia i suoi tuoni ed i suoi fulmini come opinionista di radio e televisioni. Sempre con lo stesso tono, diretto, scontroso. Da uomo di scoglio, appunto. Di quelli che non si scalfiscono facilmente ma che dietro nascondono sentimenti veri ed anche un'anima fragile.
Adesso un bruttissimo incidente di percorso ci mette tutti sull'attenti, un infarto che lo ha colto nella mattinata di ieri e che lo ha costretto a diversi interventi d'urgenza all'ospedale. E senza far troppi panegirici su quanto siamo dannatamente legati ad un sottile filo, ci stringiamo attorno ad Aldo Agroppi. Perché questo cuore matto ma sincero si rimetta presto, perché quel carattere scomodo e scontroso ritornino presto a farsi sentire, a farsi vedere, a far parlare di sè. Senza santi in paradiso, senza nessuno a dirgli "cosa" e "come". Bianco o nero. Pardon, bianco e granata. Con un tifoso del Toro come Agroppi, meglio far attenzione ai colori della fede. Forza Aldo.