Da Rosinaldo a Little Rose, il fantasista piace agli inglesi

03.01.2009 08:26 di  Marina Beccuti   vedi letture
Da Rosinaldo a Little Rose, il fantasista piace agli inglesi
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Ha il passo del sudamericano, la leggerezza di un funambolo e il tiro bomba su calcio piazzato, Alessandro Rosina, soprannominato Rosinaldo, piace agi inglesi. Prima è giunto l'interesse del Tottenham, ora è la volta dell'Arsenal, che deve sopperire alle lunghe assenze di Fabregas e Walcott e sta cercando un genio d'attacco per aiutare Van Persie e Adebayor a segnare. I Gunners non stanno vivendo una stagione particolarmente eccitante, nonostante la folgorante partenza. Prima c'è stato il caso Gallas che ha esternato i malumori dello spogliatoio, poi sono arrivati gli infortuni che hanno colpito a raffica gli uomini di Wenger. Il tecnico alsaziano è stato sfortunato negli ultimi anni, se pensiamo al tremendo incidente occorso l'anno scorso ad Eduardo, ancora out anche se in ripresa, così le continue ricadute di Rosicky, per chiudere con Fabregas e Walcott, due pedine fondamentali del gioco dell'Arsenal. I londinesi occupano attualmente la quinta posizione nella Premier, ma hanno superato il turno di Champions, dove incontreranno la Roma nel prossimo incontro.

Rosina sarebbe stato inserito nei piani di Wenger appena un gradino sotto alla scelta primaria, che rimane Arshavin dello Zenit, desiderio anche del Real. Già in estate il giocatore era stato vicino ai Gunners, ma rimase in Russia, ora più che mai la squadra londinese ha bisogno di fantasia in attacco, pur avendo acquisito a luglio il giovane talento francese Nasri dal Marsiglia. I Gunners annoverano tra i loro supporters più famosi Nick Hornby, uno dei più bravi e famosi scrittori britannici moderni ("Febbre a novanta" divenne il romanzo cult dei tifosi di tutto il mondo), David Gilmour dei Pink Floyd e addirittura il regista americano Spike Lee, tifoso personale di Adebayor.

Dunque Rosina, Little Rose volendo tradurre il suo romantico nome in inglese, ha estimatori oltremanica, segno che, nonostante la stagione di alti e bassi, rimane un pezzo pregiato del calcio italiano. Qui da noi spesso non si ha tempo di aspettare la maturazione di un giovane, in Inghilterra non c'è questo timore, anche perchè se un talento in erba sbaglia qualche partita, ma ha i numeri per emergere, non lo rovinano di critiche al primo dribbling sbagliato.