Cairo aderisce alla lettera di Panerai "Metti in salvo il paese"

09.08.2011 15:42 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: www.borsaitaliana.it
Cairo aderisce alla lettera di Panerai "Metti in salvo il paese"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

Paolo Panerai, direttore di Milano Finanza ed editore del gruppo Class, ha scritto una lettera per cercare di sensibilizzare gli imprenditori italiani a fare qualcosa per la crisi italiana. A tale appello hanno aderito Urbano Cairo, presidente del Torino, e Diego Della Valle, patron della Fiorentina. Questo il testo della lettera pubblicata nella rubrica Orsi&Tori di Milano Finanza in edicola e avallata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Gli italiani non ci stanno a essere ridotti sul lastrico. L'Italia non e' ne' la Grecia ne' il Portogallo. L'Italia e' ricca: e' ricco lo Stato, che ha un patrimonio demaniale e di opere d'arte che da soli valgono piu' del debito pubblico ... e sono ricchi gli italiani (almeno una parte consistente degli italiani) come del resto ha dimostrato il bilancio consolidato del debito nazionale che ha fatto emergere un paese nel suo complesso piu' solido di Gran Bretagna e Germania, e a livello analogo a quello della Francia. Vogliamo aorire una sorta di sottoscrizione non materiale ma di impegno morale fra i cittadini perche' si dichiarino, in faccia alla speculazione, pronti a contribuire al buon esito del collocamento dei titoli pubblici che lo stato dovra' emettere da ora in poi. Se l'Italia ha bisogno, noi ci siamo. Siamo imprenditori, professionisti, manager, comuni cittadini. No, non ci stiamo a che l'Italia sia ridotta sul lastrico. Siamo un paese forte, ricco, con un debito pubblico altissimo, ma con un debito consolidato pubblico-privati nettamente piu' basso della Gran Bretagna, piu' basso della Germania, pari a quello della Francia. Le nostre industrie, le nostre banche, sono solide. La ricchezza liquida del paese e' piu' di 10 volte (oltre 3.000 miliardi di euro) l'ammontare dei titoli che ogni anno lo Stato italiano deve emette per rinnovare quelli in scadenza. Il 50 per cento del debito pubblico e' in mano a noi italiani. Se all'Italia serve, se dovesse servire il nostro aiuto per le emissioni, noi ci siamo".

Hanno gia' aderito: Luca Barabino (Ceo, Barabino&partners), Urbano Cairo (Ceo, Cairo Communications), Marina Calderone (pres.Cons. naz.Consulenti lavoro), Giuliano Cazzola (vp commissione lavoro Camera), Diego Della Valle (Ceo,Tods), Maurizio De Tilla (Pres. Oua), Massimo Di Risio (pres. DR Automobiles), Pietro Giuliani (ad Azimut), Guido Galimberti (ad Opera art consulting), Giancarlo Laurini (Pres.cons. naz. Notariato), Fiorella Kostoris (economista), Stefano Landi (pres.LandiRenzo) Stefano Lucchini (Dir.comun. Eni), Vincenzo Manes (Ceo, Kme group), Francesco Micheli, Michele Norsa (ad Salvatore Ferragamo), Aurelio Regina (Pres.Confindustria Lazio), Carlo Pesenti (Ceo Italcementi), Gianni Punzo (Pres.Cis spa), Paolo Scaroni (Ceo Eni), Claudio Siciliotti (Pres.Cons.naz. Dottori commercialisti), Giovanni Tamburi (Ceo, Tip), Marco Tronchetti Provera (Ceo, Pirelli), Victor Uckmar (Giurista, pres.Certi Univ.Bocconi), Gianni Zonin, (pres. Zonin spa e Banca Popolare di Vicenza) Andrea Riffeser Monti (ad Poligrafici Carlino-Nazione-Giorno), Ettore Riello (pres. Riello Group).

ha aderito anche la Presidenza della Repubblica, per mano del Segretario Generale, Donato Marra