Posticipo, Reggina-Livorno 1-1
Reggio Calabria - Continua a regalare punti il Livorno, che al "Granillo" nel derby cromatico della 33esima giornata esce sì con un punto ottenuto con l'1-1 finale, ma tanto per cambiare deve recriminare verso se stesso per non essere riuscito per l'ennesima volta a gestire il vantaggio ottenuto col ritorno alla rete dopo quasi tre mesi di Dionisi. Novellino schiera un anomalo 4-4-2 di fatto con tre medianin ed un regista nel mezzo, anche se Schiattarella ha libertà di svariare; modulo speculare per Atzori il quale spera che Bonazzoli possa togliergli le castagne dal fuoco pure stasera. In parte ci riuscirà.
L'ex pisano Puggioni compie due uscite salva-guai su Dionisi e Luci nei primi 10', poi Pieri al 14' calcia non di molto a lato. La Reggina esce piano piano dal guscio: a metà tempo prima Bonazzoli e poi Campagnacci hanno due belle occasioni sul versante sinistro, ma i loro tiri sul primo palo vanno contro i cartelloni pubblicitari. L'occasione più grande per i calabresi capita sui piedi di Montiel alla mezz'ora: spingarda da oltre 30 metri e traversa piena. Nel momento migliore reggino passa il Livorno: al 33' perfetto lancio di Barusso per Dionisi spalle alla porta, stop di petto, si gira e di diagonale destro fulmina Puggioni. Allo scadere ancora Barusso stavolta per Schiattarella, tiro da fuori e Puggioni manda in angolo.
La Reggina si gioca il tutto per tutto nella ripresa, ma il Livorno non arretra, rischia poco e sfiora lo 0-2 al 55': Dionisi prende la linea di fondo, ma invece di mettere in mezzo per un liberissimo Schiattarella, tenta un tiro impossibile che coglie la parte esterna del palo. Ospiti che contengono benissimo la pressione locale, ma pagano cara l'unica distrazione della difesa: al 65' cross di Campagnacci, retroguardia immobile e l'esperto Bonazzoli inzucca alle spalle di De Lucia che tocca inutilmente. Il pubblico si scalda, ma il Livorno controlla ed anche la Reggina non disdegna il punto, eppure al minuto 81 Puggioni deve uscire per evitare che Miglionico capitalizzi di testa una punizione-assist di Iori. Ultima emozione di una gara che il Livorno ha dimostrato di sapere amministrare a proprio piacimento, mancando però di quel cinismo necessario per chiuderla e che fa distinguere una grande squadra da una discreta.