Ventura: "Sono felice, orgoglioso e soddisfatto"

La Juve Stabia chiudeva gli spazi e appena poteva ripartiva. Dopo il gol di Bianchi ci sono state occasioni per raddoppiare. Gli infortuni sono un dato di fatto. Meglio il secondo tempo del primo.
16.10.2011 02:44 di  Elena Rossin   vedi letture
Ventura: "Sono felice, orgoglioso e soddisfatto"
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© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Aveva detto che la partita con la Juve Stabia sarebbe stata una gara difficile ed è stato così, aggiungiamo però  la gioia per la vittoria.
“E’ vero, prima della gara in conferenza stampa avevo detto che non si sarebbe potuto vedere un calcio arioso, perché ormai lo sappiamo che molte squadre verranno qui per non farci giocare, lo aveva fatto il Grosseto e neanche ci provava a ripartire. Io temevo la gara con la Juve Stabia perché anche loro venivano qui per non farci giocare, ma in più avevano la capacità di ripartire perché hanno una condizione fisica e mentale pazzesca, come hanno dimostrato, infatti al novantesimo ancora partivano e scattavano. Basta pensare che la posizione delle due punte avversarie non è stata sotto la linea della palla, ma sotto il cerchio di centrocampo: questo vuol dire che diciannove persone erano posizionate più o meno in venti metri ed era quasi impossibile penetrare per vie centrali.
Nel secondo tempo, secondo me, abbiamo fatto bene per quel che era possibile fare. Se andiamo ad analizzare il calcio è fatto di situazioni e che sia una sofferenza è un dato di fatto: basta pensare al Padova che dopo aver battuto il Brescia è andato a Varese pensando di fare una buona partita, non lo dico in senso negativo, dopo una settimana importante e nel primo tempo era quasi padrone del campo, poi ha un po’ mollato, ha preso gol e ha perso la partita; la serie B è questo.
Oggi come oggi avere la miglior difesa del campionato è un motivo di orgoglio per noi, come aver portato tanta gente allo stadio che ha apprezzato l’impegno e la voglia, ma non il gioco perché non lo si poteva apprezzare. In serie A partite di questo genere non se ne vedono, neanche se si affrontano Milan e Lecce, l’una candidata per lo scudetto e l’altra per la salvezza, ci sono comunque delle situazioni e dello spazio per giocare. Qui vengono a non giocare. Ecco perché sono soddisfatto: la squadra ha avuto pazienza, intelligenza e consapevolezza che se avesse sbagliato perdendo un attimino l’equilibrio avrebbe sicuramente pagato; la Juve Stabia non avrebbe vinto quattro partite di fila se non avesse dei valori.
Allo stesso tempo, sempre in conferenza stampa, avevo detto che nel calcio si può prendere gol in qualsiasi modo e loro hanno avuto due situazioni: quando Glik ha ciccato la palla di testa e quella di Coppola quando ha tirato sull’avversario, ma sono due palle che avevamo noi non sono stati loro a costruire l’azione e diventa difficile che una squadra possa vincere se non tira in porta, per carità nel calcio può anche capitare e bisogna accettarlo. Io non analizzo la vittoria, ma la maturità della squadra, i numeri, la consapevolezza che c’è ancora da lavorare e i ragazzi lo sanno, però hanno dimostrato che iniziano ad essere consapevoli che se vogliono possono fare bene. Dopo il gol di Bianchi abbiamo avuto in dieci minuti tre occasioni per poter raddoppiare perché si erano creati maggiori spazi e se non vengono concessi bisogna imparare a crearseli. Quando parlo di situazioni da gol mi riferisco all’azione di Stevanovic, che sono contento di aver recuperato, che ha messo una palla in mezzo e Bianchi ha avuto l’occasione per fare gol nel primo tempo; quella di Sgrigna uguale identica. Quando non ci sono spazi riuscire a creare delle azioni pulite significa che si è sulla buona strada, ma è chiaro che dobbiamo ancora lavorare e anche migliorare, però allo stesso tempo ci sono i presupposti perché c’è grande disponibilità.
Vives non è disponibile da tempo, non parlo neanche di quelli che sono inutilizzabili, qualcuno è acciaccato, Surraco l’ho perso venerdì, Sgrigna non si è allenato in settimana ed è tornato a disposizione solo alla vigilia non ci lamentiamo mai degli infortuni, ma è un dato di fatto che ci siano”.

Iori alla fine del primo tempo è stato colpito duro, ma è riuscito a rimanere in campo. Se il Torino dovesse perdere Iori come farebbe a sostituirlo visto che non c’è un sostituto con le sue stesse caratteristiche?
“In rosa c’è Vives che ha caratteristiche similari, quando ho detto che De Feudis non può giocare come Iori non l’ho detto in senso negativo, ma Giuseppe è più un conquistatore di palla che un distributore, quindi è evidente che abbiano caratteristiche diverse. Ma se dovesse mancare Iori e Vives non fosse neppure lui disponibile abbiamo De Feudis e giocherebbe lui dove sta il problema? E’ chiaro che a quel punto Basha si metterebbe qualche capello di più in testa e farebbe finta di essere Iori (ride, ndr)”.

Le è piaciuto più il passagio di Glik o il gol di Bianchi?
“Perché il tiro l’ha fatto Glik? E’ finito il calcio (ride, ndr)”.

Prima parlava di soddisfazione, ma quanta per il primo tempo e quanta per la partita?
“Il secondo tempo mi ha soddisfatto molto più del primo, se devo essere sincero, perché nel primo sotto certi aspetti abbiamo dato per scontato delle cose e man mano che andavamo avanti e scoprivamo di non riuscire a fare niente un po’ di ansia a qualcuno veniva. Nella ripresa, invece, siamo entrati in campo, non mi interessava se vincevamo o meno, per produrre nel limite del possibile e poi tirare le somme alla fine. La maturità del secondo tempo, per me, è stata non positiva anzi mi ha quasi fatto felice, infatti ho esultato al gol di Bianchi, di solito non lo faccio, ma mi è venuto dal cuore poiché era una partita che temevo  perché quando si incontrano squadre per cui la serie B è la vita danno tutto fino all’ultimo respiro: basta vedere la partita in televisione e osservare l’espressione dei volti dei giocatori in campo, quindi si capisce la difficoltà di questa partita, ognuno di loro ha dato il cento venti per cento e noi abbiamo vinto contro questa squadra qua, ecco perché sono felice, orgoglioso e soddisfatto”.