Ventura: "La sconfitta è colpa mia, mi spiace per il pubblico"

13.03.2012 07:20 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Ventura: "La sconfitta è colpa mia, mi spiace per il pubblico"
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

L’allenatore granata si assume la responsabilità della prima sconfitta casalinga del Torino perché ritiene di non aver preparato al meglio la partita tatticamente e psicologicamente. Il pubblico dall’inizio alla fine ha sostenuto la squadra anche sul quattro a zero. La sconfitta va valutata per capire dove si è sbagliato senza cancellare quanto di buono è stato fatto nei mesi precedenti.

Cosa non è andato con il Verona?
“Direi praticamente tutto perché ha vinto la squadra che ha giocato meglio, è inutile fare discorsi, in campo erano primi su tutto, al di là dell’organizzazione, per qualità e soprattutto per condizione mentale e fisica sono stati nettamente superiori a noi. Ha vinto la squadra migliore ed è evidente che se una squadra come il Torino perde una partita, questa è la prima gara della stagione che abbiamo perso “meritatamente”, ci sono delle responsabilità che non sono dei giocatori, che da luglio tirano la carretta, ma mie. Siamo arrivati non benissimo alla partita e quindi me ne devo assumere la responsabilità. E’ giusto che quando facciamo bene ci sia gratificazione ed è altrettanto doveroso che quando facciamo male ci si assuma la responsabilità. Ieri sera non abbiamo fatto bene e l’unica cosa straordinaria della serata è stato il pubblico che dal primo minuto fino alla fine ci ha accompagnati, nonostante fossimo sotto di quattro gol ed è evidente che avrebbe meritato una prestazione diversa, però anche questo fa parte del calcio”.

Cosa ha sbagliato visto che si è assunto la responsabilità della sconfitta?
“Ho sbagliato tutto e tutto significa l’approccio, quindi la preparazione mentale alla gara, è mancata la personalità, ci sono stati tanti errori e sono cose che dovremo valutare. Tra perdere uno a zero o quattro a uno è meglio quattro a uno perché abbiamo la possibilità di fare delle riflessioni, di capire dove abbiamo sbagliato e soprattutto ci dà la possibilità di andare a ricercare quei valori che ci hanno permesso di essere in testa alla classifica dalla prima giornata di campionato, valori che oggi sono venuti meno, ma ci può anche stare. Mi spiace che sia capitato proprio ieri sera”.

Ma lei aveva preparato la gara proprio con l’intento di chiudervi nella vostra metà campo per poi ripartire o siete stati schiacciati dal Verona?
“Come ho detto prima il Verona ha vinto meritatamente perché ci è stato superiore in tutto, quindi detto questo qualsiasi altra disquisizione conta poco”.

Lei si è assunto la responsabilità e le fa onore, ma è rimasto sorpreso per l’approccio sbagliato della squadra?
“Mi dispiace soprattutto per il pubblico e mi dispiace per la squadra perché, secondo me, aveva voglia di dare qualche cosa ai tifosi, però la serie B è questa e appena si abbassa la guardia, appena si tira il fiato, appena si pensa che ….. puntualmente succede questo. Quando dicevo che il campionato iniziava a marzo intendevo questo: il Verona aveva perso con la Sampdoria e si sono scaricati e sono arrivati a questa gara tonici e nettamente superiori a noi; noi arrivavamo dalla vittoria per tre a zero sul Grosseto e sulla carta potevamo fare bene e invece non è successo, ripeto la serie B è questo, non si hanno mai certezze”.

Non ha mai pensato durante la gara di contenere il risultato per non far ribaltare il tre a uno dell’andata in ottica di un’eventuale classifica avulsa?
“Sì ci ho pensato, tanto è vero che la sostituzione di Parisi, quando ormai la partita era andata, è stata fatta perché era diffidato e non avendo a disposizione altri terzini sinistri ho voluto preservarlo e allo stesso tempo Pratali che gli è subentrato poteva essere utile sulle palle inattive, perché è evidente che il tre a uno sarebbe stato un risultato comunque importante per noi, ma abbiamo preso il gol di Maietta, un centrale difensivo che è andato in porta con il pallone, quindi è evidente che c’è stato qualche cosa che non è andata”.

Domenica in conferenza stampa aveva previsto che questa sarebbe stata una partita difficile, ma questa al di là del risultato forse è stata la partita più difficile del campionato.
“Difficile perché se su dieci contrasti non ne fai neanche uno e se su dieci contrasti ne perdi nove è dura con qualunque squadra, in più se davanti si ha una buona formazione che ha grande qualità nei giocatori, che per la serie B è tanta roba, diventa ancor più arduo. Quando capita una partita di questo genere ci sono meriti della squadra che vince e demeriti di chi perde, in questo caso i demeriti nostri sono abbastanza evidenti ed è chiaro che se ci sono tanti demeriti non può essere solo colpa dei giocatori, ma è soprattutto colpa dell’allenatore che non ha anticipato e non ha fatto opera di prevenzione”.

Ieri sera la difesa, che era la meno battuta del campionato, ha concesso delle situazioni che mai le erano successe di simili, soprattutto in occasione del terzo gol e forse anche del primo.
“Ripeto se ci si ferma ad analizzare o cancelliamo i sette mesi precedenti o tra virgolette dobbiamo mettere da parte un attimo la partita di ieri sera, non per non analizzarla, ma per farlo con intelligenza senza farci prendere da strane paturnie e capire perché ci è successo questo, perché c’era passività mentale ini tutti, poiché non c’è stato un contrasto e abbiamo subito il primo gol con sette scambi fra i giocatori del Verona. E’ evidente che tutto ciò non è da Torino e se è successo è colpa mia che avrei dovuto preparala meglio sia tatticamente sia soprattutto psicologicamente”.

Dal punto di vista psicologico come aveva visto durante la settimana i giocatori, è impensabile che si aspettasse una partita del genere?
“Quattro a uno proprio non me lo aspettavo, dopo una tale prestazione si possono fare quattromila domande e se chiediamo a dieci persone diverse ognuna ha una spiegazione differente e probabilmente in ciascuna spiegazione vi è un po’ di verità. Tutte le domande sono lecite, ma qualsiasi risposta non ha senso oggi come oggi”.