Ventura: "Con la Samp la chiave è: i concetti di spazio e tempo"

22.09.2012 17:01 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Ventura: "Con la Samp la chiave è: i concetti di spazio e tempo"
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© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Il problema di domani per Ventura è: siamo in grado attraverso il gioco di squadra di tamponare il centrocampo o siamo costretti a rivoluzionarci perché la Samp ha una mediana forte? Ed è su questo che andremo a fare delle verifiche.

I giocatori che in settimana avevano accusato qualche problema fisico sono recuperati pienamente?
“Problemi fisici importanti non ce ne sono, solo qualche fastidio, ma niente di preoccupante. Sono stati convocati gli stessi ventuno giocatori dell’altra partita”.

Masiello che ha avuto un lutto in famiglia come sta?
“Non ho affrontato il problema con lui, ma nell’allenamento era assolutamente sereno e ha lavorato bene, quindi nessun problema”.

Le scelte di chi andrà in campo domani dipenderanno anche dal fatto che si torna a giocare mercoledì?
“Un po’ sì, perché, secondo me, non siamo in grado di disputare tre partite a settimana con gli stessi giocatori, quindi è evidente che ci sarà una rotazione di chi giocherà. Sulla carta potrebbero andare in campo nell’arco delle tre gare quasi tutti, proprio tutti magari no, però un bel po’ di giocatori ruoteranno al di là di quello che sarà il risultato, non dipenderà dall’esito della partita se uno giocherà la successiva o meno. Siamo agli inizi ed è vero che il risultato conta, è fuor di dubbio, ma oggi come oggi per noi è più importante dare continuità di prestazioni e di rapporti all’interno del gruppo. Si stanno allenando tutti con lo stesso impegno e quindi è giusto che tutti possano giocare, poi quando questa possibilità arriverà, prima o dopo, si vedrà, ma arriverà. Se dovesse mancare un giocatore c’è immediatamente il sostituto che non vede l’ora di giocare, quando dico sostituto intendo il ruolo”.

Ci sarà anche un’alternanza nel modulo di gioco, magari con la Sampdoria si vedrà un centrocampo a tre?
“Si potrebbe, lo stiamo valutando. Ci saranno delle partite, che cambiano dalle altre radicalmente dal punto di vista tattico, nelle quali dovremo cambiare per forza il modulo. Con la Sampdoria come con l’Atalanta, secondo me, possiamo giocare con entrambi i moduli, vediamo come partiamo e le difficoltà che incontreremo. Ad esempio con il Pescara non c’erano dubbi che avremo giocato con il modulo che usiamo di solito. Contro l’Inter per come erano disposti in campo, secondo me, era giusto fare come abbiamo fatto. Invece contro il Parma dovremo schierarci diversamente. Con la Sampdoria non sarà il modulo a determinare, ma l’interpretazione dei nostri concetti di spazio e tempo. Andiamo su un campo difficilissimo ad affrontare una squadra che è estremamente aggressiva, competitiva e convinta per questo possiamo verificare quanto di buono faremo e poi analizzeremo i pro e i contro. Abbiamo analizzato la gara con l’Inter e certi numeri sono assolutamente folli, ma la partita per il risultato è finita lì: ha vinto l’Inter e quindi viva l’Inter. I numeri anche se non determinano il risultato sono importanti e noi andiamo a verificare queste situazioni”.  

Da quello che ha potuto vedere nelle prime tre gare quali sono i punti di forza della Sampdoria?
“La qualità, l’entusiasmo, ventimila abbonati, tre vittorie consecutive, parlano di voler arrivare in Champions quindi grande entusiasmo e adrenalina abbinata appunto alla qualità. E’ una squadra assolutamente competitiva basta pensare che un giocatore come Pozzi, che era assolutamente importante, non gioca, c’è Maxi Lopez, Eder, Krsticic, Icardi, di cui tutti parlano benissimo, ne hanno una marea, Palombo dodici mesi fa giocava in Nazionale ed è il loro nono centrocampista, Tissone, giocatore che noi volevamo prendere, è l’ottavo, quindi questo fa capire la qualità di questa rosa. Del resto non avrebbero nove punti, otto in classifica perché avevano un punto di penalizzazione, se non ci fosse una squadra importante, oltre ad essere bene allenata e all’organizzazione c’è qualità. Obiang è uno dei migliori centrocampisti d’Italia in questo momento, Maxi Lopez sta facendo benissimo e anche Poli. Del resto le vittorie sono figlie di quello che produci. E’ una partita che mi piace, difficile, lo stadio credo sarà tutto esaurito, c’è entusiasmo, grande voglia, è un’occasione irripetibile per loro di ottenere quattro vittorie consecutive. E’ una partita stimolante, che mi  incuriosisce, dicevo, al di là del risultato; fossimo a metà del girone di ritorno la frase “al di là del risultato” sarebbe più difficile da dire, oggi si può dire perché se vogliamo raggiungere gli obiettivi attraverso il concetto di squadra è evidente che in questo momento si mette il risultato in seconda posizione, nonostante sia importantissimo, e si pone innanzi tutto la crescita della squadra che è quella che poi ci permette di raggiungere gli obiettivi. Non è il risultato di oggi che ci farà raggiungere gli obiettivi, ma la consapevolezza, la forza e la struttura della squadra che in futuro dovrebbero permettere di raggiungerli. Come dicevo l’anno scorso e lo dico anche quest’anno gli obiettivi non si raggiungono a settembre e neppure a ottobre, ma mediamente verso i primi di maggio e per arrivarci è nel periodo primaverile che si fanno i giochi, il resto è preparazione e lavoro. Non sto dicendo che non è importante vincere ogni volta che si va in campo, ma per noi è estremamente importante confermare un discorso di mentalità, struttura, voglia e conoscenze. La Sampdoria è una squadra completamente diversa dall’Inter, gioca su ritmi molto più alti, quindi per noi sarà un’altra esperienza e faremo una verifica”.

In questo momento sul piano qualitativo fra Sampdoria e Torino ci sono cinque punti di differenza come dice la classifica?
“Non si può dirlo dopo tre partite, ad esempio il Milan ha conquistato tre punti e noi quattro e non credo che ci sia un punto di differenza fra noi e loro. E’ difficile fare un discorso di questo genere adesso, lo si potrà affrontare alla fine del girone d’andata. E’ vero che si affronta adesso la Sampdoria, ma non lo so neanche io se c’è questa differenza fra Torino e Sampdoria, lo dirà il campionato, nelle prime tre partite basta una sconfitta e puntualmente si prendono le distanze fra quelli che le hanno perse tutte e gli altri che le hanno vinte. Vedere che la Sampdoria abbia conquistato sei punti più del Milan è strano, ma sono convinto che alla fine del campionato il Milan arriverà davanti alla Samp, così come l’Inter che oggi ha due punti in meno dei blucerchiati in classifica”. 

Si parla tanto di Maxi Lopez, ma il centrocampo della Samp sembra molto solido. Questa è una gara che si vince in mezzo al campo?
“Maxi Lopez sta facendo bene adesso e il centrocampo della Sampdoria è fortissimo, lo dicevo prima parlando di Tissone che è l’ottavo e quindi presumo che davanti ci siano giocatori migliori. E’ vero che hanno fatto un ottimo acquisto con Maresca. Sono d’accordo che il centrocampo sarà una zona importante. Il vero problema è: siamo in grado attraverso il gioco di squadra di tamponare il centrocampo o siamo costretti a rivoluzionarci perché la Samp ha una mediana forte? Ed è su questo che andremo a fare delle verifiche”.

Quindi le sue scelte di chi mandare in campo deriveranno anche da questo?
“Ma sì, però noi, come dicevo, siamo costretti a ruotare. Faccio un esempio: Ogbonna ha dietro Rodriguez, che si sta allenando bene e sta facendo, mi sembra, anche cose buone, domani venisse a mancare Angelo sicuramente perdiamo un giocatore importante, ma abbiamo Rodriguez che mi dà tranquillità, non sarà Ogbonna in questo momento, però non lo so lo si deve vedere in campo. Questo esempio vale nel 99 per cento dei nostri ruoli. Che giochi uno o che giochi l’altro cambia poco, poi è chiaro che ognuno ha le sue caratteristiche, i propri pregi e difetti, però se stanno più o meno bene cerchiamo di sfruttarli tenendo presente che come in questo caso si disputano tre partite in una settimana e cercheremo di capire dal punto di vista tattico e fisico cosa converrà sfruttare contro l’Udinese e poi contro l’Atalanta, questo non significa fare risultato, ma cose logiche e mettere in condizione i giocatori di rendere al meglio. Non vorrei entrare nel merito perché l’allenatore non vuole mai rimangiarsi quello che dice, ma giocherà chi finora ha avuto meno spazio. Poi come questi calciatori giocheranno non lo so, ma la fiducia in loro c’è”.

Quella di domani la considera una sfida per la salvezza?
“Guidolin ha parlato di sfida salvezza per la partita con il Siena, quindi se Guidolin dice una cosa del genere e se lo dice anche la Sampdoria, noi non lo diciamo neanche perché ci vergogniamo, nel calcio si può dire tutto e il contrario di tutto. Mi avevano detto che Allegri e Inzaghi avevano litigato e oggi ho scoperto che non era vero. La Sampdoria al di là delle frasi che dicono - il presidente ha detto che l’obiettivo è la Champions e Ferrara parla di salvezza perché la squadra è una neo-promossa - vorrà, presumo, come primo obiettivo raggiungere la salvezza il prima possibile e poi come secondo provare ad andare  in Europa e infine come terzo, straordinario, di arrivare in Champions, perché la squadra è sì una neo-promossa, ma con investimenti pesanti fatti in estate e con una rosa importante e infatti i risultati lo stanno confermando. Noi come obiettivo abbiamo la salvezza e lo abbiamo detto dal primo giorno, anche perché siamo figli di anni di sofferenza e si presume che la sofferenza abbia fatto fare delle riflessioni e quindi parliamo di programmazione e crescita, mettendo a fuoco cosa serve in modo tale che strada facendo miglioriamo questi concetti e andiamo avanti”.

L’ultima volta che ha incontrato Ferrara, allora alla guida della Juventus, ne ha decretato l’esonero.
“Può darsi che s’invertano le cose questa volta (L’espressione del volto del mister è tutta un programma, ndr)”.

Nella  Samp giocano anche Estigarribia e Maresca, quanto c’è di derby nella gara di domani anche se Ferrara dice che non ce n’è?
“Io non posso andare a vedere l’allenamento del Genoa perché dicono che sono sampdoriano, quindi che derby è? Io vado a fare una partita in famiglia, a casa. Quando giocheremo con il Genoa per me non sarà un derby, ma a Genova penseranno che lo sia. Ferrara dice che non è un derby, ma a Torino pensano che lo sia. In questo caso per me non lo è perché ho lavorato dieci anni nella Sampodoria e tra virgolette mi sento a casa e non proverò nessuna emozione particolare a incontrare la Samp perché da quando c’ero io l’avrò già incontrata una decina di volte e un pizzico di emozione di solito la si prova la prima volta. Io in carriera sono stato espulso solo due volte una a Bari assolutamente giusta e quando ho lascito la panchina per rientrare negli spogliatoi tutto lo stadio si è alzato in piedi per applaudirmi per solidarietà, un bel gesto, questo per dire che se domani vinciamo tutto lo stadio mi fischierà perché è vero che sono di casa, ma gli seccherà la sconfitta. Il calcio non lo cambia nessuno, ho tanti amici all’interno della Sampdoria, ma non sarò emozionato”.