Ventura: "Con il Verona sarà difficile, conterà l'approccio"
L’allenatore del Torino si aspetta una gara difficile domani sera per la qualità del Verona e perché la squadra di Mandorlini non modifica il suo modo di giocare a seconda dell’avversario che incontra, ma chiude gli spazi ed è pronta a ripartire sfruttando ogni possibilità concessa dall’avversario. “Mandorlini conosce la serie B e penso non abbia messo da parte il pensiero di arrivare in testa e ai playoff ci penserà come ripiego, se non dovesse riuscirci. A oggi anche la Sampdoria, che era a cinque-sei punti dai playoff, è convinta, tutti i tifosi ne sono convinti, di poter arrivare almeno al sesto posto, infatti vi erano tremila persone all’allenamento per incitare la squadra a raggiungere questo traguardo. Figuriamoci quindi se Mandorlini, che ha già vissuto una situazione del genere, anche se non raggiunse l’obiettivo quando allenava il Vicenza, che da ultimo arrivò a giocarsi la promozione diretta, verrà a Torino speculando sul risultato, questo per dire che in serie B quando mancano tre partite il discorso cambia, ma quando ne mancano tredici tutto è possibile. Il Verona verrà qui per vincere, e questo è normale, ma anche perché crede ancora alla promozione diretta e fa il suo gioco e non cambierà il suo atteggiamento, è una squadra che concede pochissimi spazi, è compatta, chiude tutto e riparte andando a giocare negli spazi che le squadre avversarie le concedono. Si è visto nella gara che ha disputato con la Sampdoria, le uniche vere palle gol sono state quelle del Verona e non della Sampdoria, che ha segnato con un pallonetto di Eder che ha messo in qualche modo Pozzi davanti al portiere, fuorigioco o no, e il secondo gol è stato un rimpallo, così la Sampdoria ha vinto due a zero. Del resto il Verona sul finire del girone d’andata ha realizzato otto vittorie consecutive (dalla dodicesima alla diciannovesima, ndr), due possono essere un caso otto no. Il Verona, secondo me, è una delle squadre che concettualmente sono difficili da affrontare, faccio un esempio, la Juve Stabia è ostica perché è estremamente rognosa, ha un carattere che in casa la fa essere una belva assetata di sangue, mentre il Verona è difficile da affrontare perché ha una sua struttura, è cresciuto tantissimo rispetto alla partita dell’andata, ha giocatori di assoluta qualità, ha un’organizzazione e c’è grande disponibilità da parte dei calciatori per questo sarà una partita difficilissima. Il calcio è fatto di episodi, situazioni e momenti e questa partita capita in un momento in cui chiaramente loro sono in corsa, e bisogna dargliene atto, e hanno fatto un gran campionato, ma non avevo dubbi in tempi non sospetti avevo detto che il Verona sarebbe stata una delle rivelazioni, perché quando una squadra vince il campionato di Lega Pro e mantiene la stessa struttura, lo stesso allenatore, il modo di essere, di giocare e l’organizzazione alla fine non può far altro che bene”.
“Questa sarà una partita che se si sbaglierà l’approccio, giocando con un pizzico di qualunquismo, arroganza o di sufficienza, lo si pagherà. Però è anche una partita che se affrontata con umiltà, voglia, grinta, e ricordi da dove siamo partiti, dal primo giorno alla Sisport, passando per Sappada e tutto il sudore dato fino ad oggi, ecco il Torino è in grado di fare una buona partita. Dipende se si ha la memoria corta allora il rischio è maggiore, se invece ci ricordiamo di tutto anche delle ingiustizie subite, alcune clamorose, io non dimentico e parto di li: non ho voglia di battere il Verona, ma ho voglia di raggiungere l’obiettivo e se questo passa per la vittoria con il Verona ben venga, se non ce la faremo cercheremo di raggiungerlo attraverso altre strade. Bisogna cominciare a diventare seri nella vita e pensare che se vuoi, nessuno ti regala niente, te lo devi andare a prendere attraverso il lavoro, il sacrificio, l’umiltà di voler crescere, diventare con determinazione feroce di voler essere qualcuno non a parole, ma con i fatti. Solo questo conta, non le parole che fanno passare la settimana nel calcio, quando si va in campo conta solo quello che si è, quello che si è raggiunto attraverso il lavoro. Sono le emozioni, l’adrenalina e l’umiltà, parole astratte, ma che contano e hanno una valenza molto più importante delle altre cose. Fra i convocati ci sono D’Ambrosio, Guberti e Di Cesare, ma non so chi di loro domani sarà disponibile, siamo un po’ acciaccati, ma vedremo di sopperire. In generale dal punto di vista fisico non ci sono grandi problemi, in questa fase della stagione conta molto la tenuta mentale, i calciatori sono allenati e lavorano con impegno per sopperire alla fatica di giocare un campionato lungo, il vero problema è stare sul pezzo con la testa. Concettualmente non ha importanza chi gioca, forse solo se Messi gioca o meno può fare la differenza, ma come gioca chi va in campo, che spirito ha, che voglia ha di dare per sé e per i compagni. Bianchi aveva giocato dall’inizio con la Sampdoria poi è uscito e Meggiorini che era subentrato ha fatto gol e Bianchi si è precipitato da lui per congratularsi abbracciandolo, al contrario è accaduto nella gara con il Grosseto: questo è sinonimo del fatto che concettualmente non ha importanza chi gioca, poi è chiaro che spero che il gol di Bianchi, arrivato dopo un lungo periodo, gli abbia tolto un peso. Se per altri tre mesi non segna più è ovvio che diventa un problema, ma se segna domani sera allora attacchiamo la spina della corrente a lui e non alla presa per quanto sarà carico, il calcio è fatto di questi episodi”.
“Spero che il pubblico domani sera ci serva da spinta e non che ci inibisca, anche perché abbiamo fatto di tutto per farlo tornare allo stadio. Io sono contento di sapere che lo stadio sarà pieno e spero che ogni volta venga qualcuno in più e di sentire sempre il fiato dei nostri tifosi sul collo, ma alla fine conta quello che si fa in campo, quello che si è, lo stato d’animo. Contro la Sampdoria ci hanno spinto fino al novantatreesimo per vincere la partita, nei momenti di difficoltà ci hanno veramente presi per mano: ecco il valore dello stadio pieno è soprattutto questo, non si vince perché c’è lo stadio pieno, però avere lo stadio pieno dà una mano, l’amore che i tifosi hanno per il Torino spero che, giorno dopo giorno, ci dia una mano a raggiungere l’obiettivo”.