Ventura: “Dobbiamo riflettere e serve un bagno d’umiltà”

09.02.2014 17:59 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Ventura: “Dobbiamo riflettere e serve un bagno d’umiltà”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore del Torino ha dichiarato che la squadra vista con il Bologna non è il vero Torino e che la sconfitta va analizzata per capire come mai è accaduta. Ventura ritiene che dalle gare come quella di oggi si capisce su quali giocatori si può contare e quali sono le particolarità caratteriali.

 

Il Torino dopo essere passato in vantaggio si è fatto rimontare dal Bologna e non è riuscito, seppur abbia attaccato molto, neppure a pareggiare. Lei come analizza la partita?

“Avevamo avuto un buon approccio e infatti avevamo anche segnato e avremmo potuto anche raddoppiare perché c’erano spazi notevoli e poi c’è stato il gol del Bologna e da quel momento è iniziata a scendere la nebbia, nel senso che siamo diventati prevedibili e abbiamo iniziato a giocare sotto ritmo. Quando le partite nascono male è chiaro che poi finiscono peggio: a porta vuota abbiamo preso un palo (Glik, ndr), è stata presa anche una traversa e la palla non è entrata e poi il portiere ha parato. Questa è l’analisi della partita e poi c’è il dato di fatto che non siamo stati il vero Torino. La domanda che ci dobbiamo fare è come mai, altra domanda che ci dobbiamo porre è come abbiamo fatto trentatre punti e siamo arrivati al sesto posto. Spero che questa sia la partita più importante perché ci deve far fare delle riflessioni e un bagno d’umiltà generalizzato che ci deve far analizzare gli errori di tutti, naturalmente anche miei in modo da capire come siamo riusciti ad arrivare davanti al Milan e a pari punti con l’Inter. Il Bologna ha perso Diamanti, che forse era il miglior giocatore che avevano, e si sono compattati e hanno dato il cento e uno per cento, noi dando il centouno per cento siamo arrivati ad avere trentatre punti, ma se diamo il sessanta per cento non è sufficiente”.

 

In occasione del secondo gol che avete subito El Kaddouri si è fermato per cambiare la maglia, che cosa è successo?

“El Kaddouri ha commesso una grossa ingenuità, ma il percorso di crescita passa anche da questi episodi. L’arbitro gli ha detto di cambiare la maglia forse perché era strappata e lui l’ha fatto uscendo dal campo mentre c’era un’azione d’attacco del Bologna, una cosa così non l’avevo mai vista, pazienza, come dicevo fa parte della crescita di cui sempre parliamo. I due gol che abbiamo preso sono obiettivamente difficili da spiegare e da commentare. Lasciamo stare gli episodi conta tutto il resto, possiamo parlare per delle ore e non servirebbe a molto perché dobbiamo capire chi siamo e che cosa dobbiamo fare per diventare sempre migliori. Nel momento in cui ci accontentiamo di essere quelli che siamo adesso va bene perché siamo andati oltre le previsioni, ma se vogliamo andare oltre sono le partite come quella di oggi, e anche quelle future, che servono per capire su quali giocatori si può contare e su quali caratteristiche caratteriali e della personalità tecnica si dispone, perché la crescita di una squadra avviene attraverso queste esperienze e le correzioni strada facendo. Ogni anno l’obiettivo del Torino è di migliorarsi, se è possibile, e il lavoro va in questa direzione. Dopo la partita con il Milan a chi parlava di salvezza raggiunta e di un’Europa vicina io ho risposto che non parlavo né di salvezza né di Europa, ma di crescita e questa con il Bologna è stata una partita di cui avremmo volentieri fatto a meno, però ci permette di crescere perché ci fa fare delle riflessioni”.                

 

Per la prima volta ha sostituito Darmian, scelta tecnica?

“Darmian ha tirato la carretta per lungo tempo ed oggi era un po’ in affanno, ma ci può stare dopo due anni e mezzo, povero ragazzo, per questo l’ho sostituito”.

 

Stava cercando di ritrovare il vero Torino quando nel secondo tempo ha cambiato per due volte il modulo passando dal 3-4-1-2 al 3-5-2 e poco dopo al 3-4-3?

“Erano delle verifiche perché c’era qualche giocatore che era in difficoltà e nessuno osava e bisognava cambiare gli spazi poiché tutto era diventato abbastanza schematizzato e stavamo giocando da fermi. Per voi giornalisti è giusto analizzare la partita sui cambi di modulo, ma per me questa gara non va vista sotto questo aspetto, ma sotto altri”.