Un solo maledetto-benedetto punto e due partite: a questo é aggrappato il Torino

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Il discorso salvezza é affare che riguarda solo più il Torino e il Benevento, infatti, Parma e Crotone sono già retrocesse e il Cagliari è aritmeticamente salvo così come lo sono Spezia, Genoa e Fiorentina. I granata sono in vantaggio di tre punti e hanno due partite da giocare, il recupero con la Lazio e poi l’eventuale scontro diretto proprio con il Benevento, se la squadra di Nicola tornasse dalla Capitale a mani vuote.

Due risultati utili su tre in entrambe le partite sono tanta roba e solo il Torino può gettare tutto alle ortiche.  Solo una cosa gli è avversa: la classifica avulsa. Nel caso arrivasse a pari punti con il Benevento i cinque criteri, i punti negli scontri diretti, la differenza reti negli scontri diretti, la differenza reti generale, il maggior numero di reti in generale e il sorteggio, che determinano chi resta in Serie A e chi retrocede lo vedrebbero sfavorito perché entrano in ballo nell’ordine preciso. Per cui se i granata  giungessero alla sfida con i sanniti avendo perso con la Lazio e perdessero nuovamente anche con loro in virtù dei punti conquistati negli scontri diretti la squadra di Pippo Inzaghi ne avrebbe quattro e quella di Davide Nicola solo uno, stante il 2 a 2 dell’andata, e quindi a restare in Serie A sarebbero gli stregoni.

Dopo aver gettato via innumerevoli punti nell’arco della stagione al Torino restano ancora parecchie possibilità di salvarsi, sicuramente più di quelle che ha il Benevento. Curioso e casuale che sulla strada del Torino ci siano i fratelli Inzaghi, Simone alla guida della Lazio e Pippo del Benevento. Sarà inevitabile che Simone abbia una motivazione in più domani nel cercare di battere il Torino per lasciare uno spiraglio al fratello di poter salvare la sua squadra. Ma Nicola e i giocatori lo sanno che basta a loro un solo maledetto-benedetto punto per restare in Serie A. E allora conquistatelo, almeno la faccia sarà salva.