Torino un mercato da 5: tempistica molto discutibile e resta un punto interrogativo sulla rosa
E’ vero che Cairo è stato di parola e non ha venduto nessun big, su questo bisogna dargliene atto come sul fatto che per Verdi ha speso una cifra importante. Ma, i tre giocatori nuovi, Laxalt, Ujkani e Verdi, consegnati a Mazzarri sono arrivati dopo i play-off d’Europa League che hanno visto il Torino non accedere alla fase a gironi, anche se era un obiettivo stagionale. Non si può dimenticare che un terzino, o esterno di centrocampo che dir si voglia, mancava già dallo scorso campionato perché Berenguer e Parigini, quest’ultimo non al meglio fisicamente infatti è stato l’11 giugno sottoposto a intervento chirurgico per risolvere la sindrome pubalgica da cui era affetto, non hanno caratteristiche da veri e propri terzini. E va aggiunto che Laxalt è arrivato il 30 agosto solo dopo che Ansaldi si era infortunato il 25, cinque giorni prima, alla fine del primo tempo della prima partita di campionato con il Sassuolo, pur si parlasse dell’ex milanista da tempo. Stesso discorso per il portiere perché il contratto legava Ichazo al Torino fino al 30 giugno e giocatore e società avevano deciso di non rinnovarlo e Ujkani è stato preso ieri ben due mesi dopo.
Detto dei ruoli che assolutamente andavano coperti con nuovi arrivi, non si può non passare agli infortuni e alla questione Nkoulou. Djidji era stato operato il 26 aprile, meniscectomia laterale selettiva al ginocchio destro, e la prima volta che si è accomodato in panchina per una partita ufficiale è stato il 15 agosto nel match con lo Shakhtyor Soligorsk. Lyanco già durante il ritiro di Bormio aveva avuto problemi fisici non per nulla il 13 luglio era rientrato a Torino e da allora non è più stato a disposizione di Mazzarri. Falque il 25 luglio ha subito un trauma contusivo alla caviglia sinistra durante la gara d’andata con il Debreceni e si spera che possa essere a disposizione dopo la sosta per gli impegni della Nazionale per la gara con il Lecce del 15 settembre e se così sarà vorrà dire che è stato fuori cinquantuno giorni e ha saltato il ritorno con il Debreceni, le due partite con lo Shakhtyor Soligorsk e le due con il Wolverhampron della fase di qualificazione all’Europa League e le gare con il Sassuolo e l’Atalanta in campionato. L’infortunio a Zaza, trauma distorsivo al ginocchio sinistro. invece non è considerato nella disamina poiché è accaduto il 29 agosto nei minuti finali della partita con il Wolverhampton. In più il caso Nkoulou venuto a galla dopo la partita d’andata con il Wolverhampton il 23 agosto, ma che almeno era da far risalire al 17, sei giorni prima, quando il presidente Cairo aveva incontrato il procuratore del giocatore e non avevano trovato l’accordo per un prolungamento del contratto e un aumento salariale. Di per sé il prolungamento del contratto non era cosa impellente visto che scadrà il 30 giugno 2021, ma era noto che il giocatore voleva andare via.
A questo quadro è doveroso aggiungere che a causa degli impegni con le Nazionali dopo la fine del campionato parecchi giocatori hanno posticipato le ferie, Sirigu, Izzo, Lyanco, Bonifazi, Rincon, Lukic, Aina e Belotti, e quasi tutti hanno accorciato il proprio periodo di vacanze per essere a disposizione, chi prima e chi dopo, per le partite dei preliminari d’Europa League. Il fatto che il Torino non abbia superato i play-off è imputabile anche al non aver potenziato la squadra con nuovi giocatori. Gli arrivi di Laxalt, Ujkani e Verdi sono da considerarsi nel complesso positivi, però, aver passato tutta l’estate con il tormentone Verdi arrivato a due minuti dalla chiusura del calciomercato e per una cifra complessiva, tra prestito oneroso e obbligo di riscatto, di 25 milioni, che lo pone come il calciatore più costoso dell’era Cairo, fa pensare che l’affare potesse chiudersi molto tempo prima. Oltretutto questo ha impedito al giovane Millico, che proprio con l’arrivo di Verdi avrà spazi ancora più ridotti, di accasarsi in prestito a Chievo dove avrebbe potuto giocarsi maggiormente le chance di andare in campo. Alle 21.30 Vincenzo aveva firmato tutti i documenti per andare al Chievo, ma la chiusura tardiva per Verdi ha tenuto il passaggio di Millico al Chievo bloccato e poi non c’era più il tempo per completare la procedura telematica. Adesso per il ragazzo rimane, eventualmente, il mercato estero. Non aver risolto la questione Nkoulou e non aver preso un altro difensore lascia un punto di domanda, pur tenendo conto che Djidji con il passare dei giorni avrà una condizione sempre migliore che gli permetterà di avere prestazioni migliori e che Bremer e Bonifazi sono due ragazzi di prospettiva che hanno già fatto vedere cose decisamente buone, anche se alternate ad altre meno.
Per tutto questo il mercato del Torino è da considerarsi insufficiente, più di cinque non si può dare visto il mancato raggiungimento di un obiettivo stagionale e l’incognita in difesa che può avere ripercussioni sul proseguimento della stagione. Si può solo sperare che Laxalt e Verdi, e se occorresse anche Ujcani, si rivelino i giocatori che servono al Torino per fargli fare il famoso salto di qualità per centrare alla fine del campionato la qualificazione all’Europa League e andare il più avanti possibile in Coppa Italia. Soprattutto si spera che se occorrerà nel mercato di gennaio la società interverrà e anche tempestivamente e non faccia come l’anno scorso che non ha preso nessuno.