Torino, tranquillità apparente

18.03.2009 08:14 di  Marina Beccuti   vedi letture
Torino, tranquillità apparente
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La quiete prima della tempesta? Così è apparsa la situazione in casa granata, martedì alla ripresa. Novellino è sembrato tranquillo, concentrato, per nulla in difficoltà, dove non ha fatto trasparire le sue inquietudini, che sicuramente ha, perchè sa che, nonostante le rassicurazioni di Cairo, la sua situazione è in bilico. Non vorremmo che fosse così ma la morbosità che c'è oggi nel calcio fa saltare il buonsenso. I giocatori hanno dato l'impressione di stare dalla parte del loro mister, che ha sottolineato che in questo momento lui vuole difendere i suoi ragazzi, prendendosi le colpe per far restare sereni loro. In modo duro e audace c'è da domandarsi quanto sia positivo difendere giocatori che non riescono ad esprimere la loro personalità, che si perdono in un bicchier d'acqua e danno l'impressione di cedere psicologicamente ogni volta che prendono un gol. Novellino ci crede e ha la grinta per farlo, è giusto che difenda i suoi giocatori, ma gli attori della pedata troppo spesso si fanno scudo del mister perchè sanno che alla fine paga solo lui.

Che senso ha dire che con la Sampdoria è l'ultima spiaggia per Novellino? E' intelligente cambiare tecnico a dieci giornate dalla fine del campionato, prendendo ciò che passa il convento? Come potrà Cairo programmare la prossima stagione scegliendo un nuovo mister che non firmerà mai un contratto di due mesi, per poi essere messo alla porta a giugno. Dovrebbe essere proprio messo male per accettare questo. Chi dovesse sostituire eventualmente Novellino vorrà un contratto per almeno tutta la prossima stagione, ma non ha senso dare il benservito a Monzon per prendere magari Papadopulo che, con tutto rispetto, non sembra meglio di WAN.

Cairo invece di pensare di esonerare Novellino, confessi i suoi giocatori e poi, in accordo con il mister, faccia delle scelte, chi non ha il carattere per andare avanti a cercare la salvezza si faccia da parte. Siamo diversi una volta tanto, basta affossare gli allenatori, qualche volta si metta dietro alla cattedra chi ha paura di osare.