Torino, per smuovere la classifica un punto a gara non basta più

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Il Torino, con Nicola, ha fatto passi avanti, non tanto nei risultati quanto nella grinta. E’ quasi matematico che quando cambia un allenatore ci sia un entusiasmo particolare, la voglia di mettersi tutto alle spalle e ripartire. Le scene degli abbracci al mister c’erano anche con Giampaolo, che di sicuro non aveva la squadra contro, ma forse c’era più confusione mentale nell’affrontare le partite, dove il Toro ha subito troppe rimonte e cali fisici paurosi. Nicola deve aver dato ai suoi maggiore autostima, cosa che mancava da un po’ ai granata. Anche perché Giampaolo non era di quelli che urlava ai suoi durante la partita e questo forse non va bene a chi ha bisogno di sentire grinta attorno a sé, considerando che manca il pubblico e quello granata è importantissimo nella gestione della foga agonistica.

Tuttavia, anche se la classifica si è mossa e il Toro oggi sarebbe salvo, ha ancora troppi punti di distacco da chi è fuori dalla zona retrocessione, pur non essendo ancora salvo, come Spezia e Fiorentina. Però è ad un solo punto dal Cagliari, 16 a 15, a più 3 dal Parma che ne ha 13, e a più 4 dal Crotone. Ma lo Spezia, quintultimo, è a quota 21, mentre davanti c'è la Fiorentina a 22. Ciò vuol dire che bisogna recuperare almeno cinque punti per entrare nel gruppone delle deluse, ma che sperano di risollevarsi e fare un campionato meno deficitario.

Con il Genoa sarà dura perché è la squadra che sta andando meglio da che ha cambiato mister, infatti con Ballardini il Grifone è salito a 24 e gioca pure un buon calcio, quindi se il Toro riuscirà  a battere il Genoa, senza accontentarsi del solito pareggio, potrà dire di aver fatto un bel passo in avanti.