Torino: nel derby onora la maglia e farai il primo passo verso la vittoria

Alla Juventus vanno tutti i favori del pronostico, al Torino l’onere e l’onore di smentire tutto e tutti.
30.11.2014 12:45 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Torino: nel derby onora la maglia e farai il primo passo verso la vittoria
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Tutti lo sanno che il derby è una partita particolare ed è per questo che in alcune circostanze le differenze che ci sono fra una squadra e l’altra contano fino ad un certo punto e anche i pronostici più scontati possono essere sovvertiti da quanto accade in campo. Così come Davide ha battuto il gigante Golia in più di un’occasione il Toro ha battuto la Juventus, anche quando il divario fra le due formazioni era enorme come è adesso e non sono mancate partite rocambolesche con risultati che sembravano già ampiamente acquisti e che venivano ribaltati restando impressi in modo indelebile nella memoria dei tifosi dell’una e dell’altra parte. Calciatori dalla carriera senza particolari acuti che riuscivano a compiere l’impresa e disputavano una partita superlativa perché ci mettevano orgoglio, grinta e determinazione, campioni che si superavano e mettevano una firma indelebile scrivendo una pagina della storia della loro squadra. Questi piccoli grandi uomini di solito indossavano la maglia granata che finiva per essere una seconda pelle. Non tutti però i giocatori del Torino sono riusciti a lasciare un segno nel derby, finendo per andare a formare statistiche decisamente poco lusinghiere, soprattutto negli ultimi anni.      

Oggi fra il Torino e la Juventus non ci sono solo diciannove punti in favore dei bianconeri maturati in dodici partite e un divario di ventuno gol fatti (ventotto la Juventus contro i sette del Torino, tre quarti di meno) e nove subiti (quattro la squadra di Allegri e tredici quella di Ventura). Già solo questi dai non hanno bisogno di tante parole per dire che non dovrebbe esserci storia e che i granata in teoria non hanno quasi possibilità di conquistare punti. Se a tutto ciò si aggiunge che su cinque partite giocate in casa (Udinese, Cesena, Roma, Palermo e Parma) la Juventus le ha vinte tutte e che solo la Roma è riuscita a segnare e persino due gol, non per nulla è seconda in classifica, mentre il Torino in trasferta ha collezionato quattro sconfitte (Sampdoria, Napoli, Lazio e Roma) ed una sola vittoria (Cagliari) incassando dieci gol e realizzandone quattro, che paragonati con quelli fatti in casa, tre in quattro gare, rappresentano persino un piccolo segnale incoraggiante perché solo a Genova con i blucerchiati e a Roma con i giallorossi la squadra di Ventura non ha segnato. Per completare un quadro già così negativo ci sono gli annali che evidenziano ed aumentano il divario perché l’ultima vittoria del Torino risale al 9 aprile 1995, l’ultimo pareggio al 26 febbraio 2008 e l’ultimo gol segnato al 24 febbraio 2002. Qualcuno potrebbe arrivare a pensare che per i granata sarebbe quasi meglio neppure presentarsi allo Juventus Stadium, almeno non rischierebbero l’ennesima batosta. Ragionamento da pavidi, inconcepibile per chi è del Toro.

Chi indossa la maglia granata deve sapere che ha un valore e chi non lo capisce o non lo vuole capire non sarà mai un vero giocatore del Toro, sarà meno di una meteora a prescindere dal tempo che ha trascorso nel club. Negli ultimi anni i derby sono stati una pena perché il Torino ha pensato solo a contenere i danni mettendosi prima ancora del fischio d’inizio nella condizione di essere la vittima sacrificale e portando la Juventus a snobbare la sfida, al di là delle parole di circostanza, perché bastava ai bianconeri qualche giocata fatta con convinzione per segnare e vincere. Il danno e anche l’umiliazione, soprattutto per i tifosi del Toro che, invece, il derby, e non solo, l’hanno sempre onorato uscendo a testa alta nonostante tutto e tutti, persino dei propri giocatori e allenatori. Nei derby non c’è spazio per i calcoli o le speculazioni, non si può entrare in campo per subire un numero inferiore di gol rispetto a quelli che nella media beccano le altre squadre che affrontano la Juventus in modo da poter dire che tutto sommato si è perso con onore. Ma quale onore può mai esserci se non si prova neppure a mettere in difficoltà l’avversario? Come si fa a dire che si darà il cento per cento se si gioca rintanati nella propria metà campo? Si può affermare di aver lavorato bene durante la preparazione della partita se di fatto ci si difende e non si attacca? Può sembrare banale e riduttivo ma nel calcio vince chi fa un gol in più dell’avversario, quindi solo chi costruisce azioni offensive si mette nella condizione di poter vincere. Negli ultimi anni la Juventus è scesa in campo sapendo di essere superiore, ma se non avesse provato a segnare al massimo avrebbe pareggiato invece ha sempre vinto. Il Torino non lasci alla Juventus la possibilità di avere un atteggiamento da Toro, si riappropri con orgoglio dell’identità che contraddistingue chi indossa la maglia granata e la onori, solo così si darà almeno una possibilità di non uscire sconfitto per l’ennesima volta. E’ molto più semplice di quanto si pensi: alla squadra si chiede solo di stare in campo da vero Toro.