Torino fai largo ai giovani. Se non adesso quando?
Il momento è favorevole e ci sono tutte le condizioni per dare spazio ai giovani: il Torino ha una distanza di sicurezza buona dalla zona retrocessione e il treno per l’Europa è perso da tempo. La classifica dice chiaramente che non ci sono obiettivi particolari da raggiungere, i sedici punti dall’Inter quinta o anche i quindici dal Milan sesto e persino i nove dal Sassuolo settimo non lasciano speranze, e la squadra di Ventura non ha nemmeno pressioni perché le nove lunghezze dal Frosinone terzultimo sono un margine sufficiente per non correre rischi nelle ultime undici giornate. Oggettivamente basta conquistare qualche punticino qua e la e fra gli avversari ancora da affrontare ce n’è più d’uno alla portata, Genoa, Atalanta, Bologna, Udinese ed Empoli.
Fatta questa considerazione è al futuro che si deve guardare. Il futuro sono i giovani e in rosa il Torino ne ha parecchi, alcuni hanno trovato abbastanza spazio, mentre altri, per ragioni differenti, meno, ma comunque tutti vanno valutati in modo approfondito e undici partite sono un arco di tempo discreto per capire se la strada intrapresa dalla società negli ultimi due mercati estivi è quella giusta, come si ritiene che sia. Ichazo, Jansson, Silva, Zappacosta, Benassi, Acquah, Baselli, Obi, Belotti e Martinez rappresentano il futuro del Torino? Dalla risposta a questa domanda inevitabilmente dipenderà il mercato estivo perché se sono i giocatori giusti dovranno essere affiancati da calciatori più esperti e di qualità che li mettano nella condizione di rendere al meglio, se non lo sono l’intero progetto va ripensato, anche perché bisognerà capire se Maksimovic, Glik, Peres e Immobile il prossimo anno saranno ancora giocatori del Torino oppure no. Senza scordare che Padelli, Castellazzi, Bovo, Moretti, Vives, Gazzi, Molinaro, Maxi Lopez hanno tutti superato i trent’anni, alcuni da qualche tempo, e che Farnerud oltre all’età arriva da due lunghi e importanti infortuni e Avelar è tuttora fermo a causa dell’operazione al legamento crociato.
Pensando al futuro e al bene del Torino, nelle prossime partite, se non in tutte almeno in parecchie, sarebbe interessante vedere in campo un undici formato dai giovani e con gli altri che si alternano. Ichazo, Maksimovic, Jansson, Silva, Zappacosta, Benassi e/o Acquah, Baselli, Obi, Peres, Belotti e Martinez e/o Immobile. E’ chiaro che se qualcuno dovesse non risultare all’altezza finirebbe in panchina e inevitabilmente il suo destino sarebbe lontano dal Torino, però bisogna dare a tutti questi giovani la possibilità di far vedere quello che valgono e non solo utilizzandoli a spizzichi e smozzichi qualche volta. Chi è stato maggiormente utilizzato, Maksimovic, Benassi, Acquah, Baselli, Peres, Belotti e Immobile, va ulteriormente responsabilizzato proprio perché ha già potuto fare un’esperienza più lunga. Indubbiamente non è facile pensare a una formazione molto differente da quella consueta e chiedere a Padelli, Castellazzi, Bovo, Glik, Moretti, Vives, Gazzi, Farnerud, Molinaro e Maxi Lopez di accomodarsi in panchina, ma si arriva a un punto dove si ha l’obbligo di fare scelte anche difficili e impopolari per riuscire a programmare il futuro.
Cairo, Petrachi e Ventura possono dare un senso importante a questo finale di stagione, devono, però, volerlo fare. Le premesse per dare spazio ai giovani ci sono, se non adesso quando lo si farà?