Torino, dimensione mediocrità: 13esimo nel decennio, persa una gara ogni tre

31.12.2019 10:30 di  Emanuele Pastorella   vedi letture
Torino, dimensione mediocrità: 13esimo nel decennio, persa una gara ogni tre
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Un decennio da metà classifica. Si è partiti dalla B e ci si è stabilizzati in serie A, di questo ne va dato atto al presidente Cairo: l’altalena con i cadetti è terminata, ormai il Toro ha acquisito le dimensioni della massima serie. Per le dimensioni europee, però, c’è ancora tanta strada da fare. E anche per questa stagione non se ne parla, a meno di impennate clamorose da gennaio in poi e di crolli vertiginosi da parte di chi sta davanti. La mediocrità granata sta assumendo i contorni del centro classifica: decimo in questo campionato, tredicesimo in questo decennio. E i numeri parlano chiaro, per un Toro in formato Europa bisognerà ancora aspettare.

387 punti - Il decennio è iniziato con i granata in B, dunque il Toro parte con “l’handicap” di due anni. Nel complesso, ecco qual è stato il cammino del club di Cairo in serie A: 283 partite, 97 vittorie, 96 pareggi e 90 sconfitte. Già solo da questi numeri si capisce che il salto di qualità non è stato possibile, perché di fatto, in media, i granata perdono una partita ogni tre. Ovviamente la Juventus viaggia su altri pianeti, ma per capire la distanza tra le due torinesi bastano i punti conquistati: 387 dal Toro, 852 dai bianconeri, che vuol dire più del doppio. Distanze siderali, una sfida impari, ma anche con le formazioni dalla stessa dimensione dei granata il club di via Arcivescovado perde nettamente il confronto. Escludendo le due milanesi, le due romane e il Napoli, hanno fatto meglio del Toro entrambe le genovesi (433 la Sampdoria, 432 il Genoa), così come Atalanta, Udinese e Fiorentina. E pure, incredibilmente, il Chievo Verona: i clivensi, oggi in B, nel decennio che va dal primo gennaio 2010 al 31 dicembre 2019 hanno conquistato cinque punti in più dei granata.

Porte d'Europa...chiuse - Di questo passo, l’accesso in Europa diventa utopia, sempre che qualche formazione davanti in classifica non abbia problemi finanziari come capitato al Parma e al Milan. Perché i posizionamenti del decennio parlano chiaro: due settimi posti raggiunti nel 2013/2014 e l’anno scorso, i risultati migliori, poi per il resto il Toro ha centrato tre noni posti, un dodicesimo e un sedicesimo posto. E, anche guardando l’andamento di questa stagione, Belotti e compagni sembrano destinati all’ennesimo campionato anonimo, da centro classifica. Al momento i ragazzi di Mazzarri viaggiano con 21 punti in 17 partite, la proiezione finale è da 46 punti. Pochi, troppo pochi per poter pensare di sognare in grande. C’è bisogno di cambiare marcia, anche se il primo ostacolo sarà durissimo: domenica si riparte dalla Capitale e dalla Roma, formazione che nelle ultime cinque ha fatto meglio di Inter e Juventus e peggio soltanto della Lazio