Torino contro Inter, difese e attacchi a confronto: sbadataggine e cinismo

Nel Torino potrebbe debuttare Pryima in difesa e nell’Inter tornare Icardi in attacco. I granata sono più forti in attacco i nerazzurri in difesa.
07.11.2015 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Torino contro Inter, difese e attacchi a confronto: sbadataggine e cinismo
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Se si volesse riassumere quanto hanno fatto finora Torino e Inter si potrebbe dire, senza essere smentiti, che i granata sprecano quanto di buono fanno e i nerazzurri ottengono il massimo con sforzi minimi. La classifica, ma soprattutto i gol fatti e subiti descrivono alla perfezione pregi e difetti delle squadre di Ventura e Mancini. Il Torino ha quindici punti ed è all’undicesimo posto in classifica appaiato alla Juventus, l’Inter divide il primo posto con la Fiorentina avendo conquistato ventiquattro punti. I dati che però fanno riflettere sono relativi ai gol: i granata ne hanno segnati diciassette e hanno il quinto attacco, mentre i nerazzurri con undici sono tredicesimi in questa particolare graduatoria alla pari con il Palermo. Situazione ribaltata, invece, per le reti subite perché l’Inter ne ha incassate solo sette ed ha la difesa più solida del torneo, mentre il Torino con diciassette si ritrova al diciassettesimo posto come l’Hellas Verona.

La forza del Torino, che però nelle ultime giornate si è affievolita, sta nel segnare con buona regolarità, quella dell’Inter è nel subire pochissimi gol. Ecco perché da una parte ci sono sprechi con relativi rammarichi, poiché quanto di buono si costruisce si finisce per vanificarlo e dall’altra, senza essere particolarmente prolifici, si è però così attenti a capitalizzare al massimo quanto si produce. La sfida di domenica all’ora di pranzo sarà quindi particolarmente interessante perché attacchi e difese saranno a confronto diretto. Saranno capaci Padelli, Pryima, quasi certo il suo debutto in granata, Glik e Moretti a ritrovare lo smalto che dava sicurezza a tutta la squadra permettendo a Quagliarella, Belotti o/e Maxi Lopez di fare quello che riesce, o dovrebbe riuscire, loro meglio ovvero segnare con relativa conquista di punti oppure Handanovic, Miranda e Murillo affiancati da Nagatono e Santon, a oggi più probabili che Juan Jesus e D’Ambrosio, continueranno a sfoderare prestazioni impeccabili rendendo la porta nerazzurra molto difficilmente violabile nella speranza che Jovetic e Icardi, quest’ultimo in vantaggio su Liajic, siano reattivi e letali? Il campo darà, come sempre, l’inappellabile verdetto.

La posta in gioco per Torino e Inter è parecchio alta, non tanto per l’esito della stagione, si disputa la dodicesima giornata, ma per confermare certezze o minarle con la conseguenza che si potrebbe condizionare il cammino futuro. I granata devono lasciarsi alle spalle un periodo con problemi che non li vede vittoriosi dalla sesta giornata, era il 27 settembre gara con il Palermo, e con uno score nelle successive cinque partite di soli due punti incamerati. Aggiungiamoci anche che se la Juventus vincesse con l’Empoli solo una vittoria del Torino impedirebbe il sorpasso in classifica. I nerazzurri devono mantenere la vetta della classifica e magari sperare che la Sampdoria strappi punti alla squadra di Sousa in modo da restare soli soletti a guardare tutti gli altri dall’alto e non doversi preoccupare di quello che faranno Roma e Napoli impegnate rispettivamente con Lazio e Udinese. Le motivazioni a Torino e Inter non mancano per provare a vincere, perché solo la conquista dei tre punti è un trampolino di lancio.