Torino, cartellini in caduta: 13 gare per ritrovare valore
Salvare il Toro, ma anche salvare il valore del proprio cartellino. E’ questo l’appello del nuovo direttore sportivo, Davide Vagnati, ai ragazzi di Moreno Longo: “Ho detto a tutti che ognuno di loro può costruirsi il proprio futuro – la confessione dell’uomo mercato granata – ma serve che il Toro faccia bene: in questo modo, potranno migliorarsi non solo da un punto di vista economico, ma anche scalare le gerarchie all’interno della rosa”. In sintesi: bisogna svoltare sia per chi vuole rimanere, così da avere maggiori chances di riconferma, ma anche per chi vorrebbe provare nuove esperienze, perché così avrebbero maggiori pretendenti. Perché anche Vagnati, nonostante sia arrivato meno di un mese, ha percepito la necessità di un’inevitabile rivoluzione estiva. Prima, però, c’è da concludere dignitosamente la stagione, conquistando a tutti i costi la salvezza. E, per farlo, ci sarà bisogno di tutti, a partire da chi ha deluso le aspettative.
Il caso di Simone Zaza, ad esempio, pagato 15 milioni di euro nel 2018 ma ora con il valore del cartellino in caduta libera. Ma l’attaccante lucano non è l’unico: emblematica anche la situazione di Soualiho Meité, un anno fa sorpresa granata e oggi grandissima delusione. Il centrocampista classe 1994 viaggia a braccetto con Ola Aina, entrambi sono stuzzicati dalle sirene francesi e inglesi che hanno cominciato a suonare ma il calo di prestazioni coincide con il calo del loro cartellino. Sarà difficile centrare una cessione in doppia cifra per entrambi, mentre l’estate scorsa il presidente Urbano Cairo poteva sparare alto vista la loro prima, grande stagione in Italia. Una situazione che si ritrova anche con Armando Izzo e Nicolas Nkoulou: il primo è chiamato dall’Inter, il secondo ha sempre molti estimatori in Ligue 1 mentre il Napoli potrebbe eventualmente pensarci per il dopo-Koulibaly. Ma anche i due centrali, dai quali nell’estate del 2019 si potevano sfiorare i 50 milioni per una doppia cessione, ora sono crollati vertiginosamente. Sono tutti chiamati al riscatto, ci sono ancora 13 partite per riconquistare valore: poi, se proprio dovrà essere addio, almeno il club di via Arcivescovado potrà incassare diversi milioni per una necessaria, e probabilmente inevitabile, rivoluzione.