Torino, Cairo: "Manteniamo i piedi per terra. Il Governo aiuti il calcio"
pensi di aver ottenuto qualcosa, è il momento in cui sei pronto a far lo scivolone o perdere le partite. E' molto meglio rimanere con i piedi per terra, molto umili, molto focalizzati, molto presi dall'attività, dal lavoro, dall'allenarsi bene, dal mantenere la vita privata perfetta e poi, anche con un po' di fortuna, le cose possono arrivare. Preferisco mantenere i piedi per terra e non esaltarmi".
Che margini di miglioramento può avere il Torino?
"La squadra è partita bene perché effettivamente abbiamo un certo numero di calciatori che hanno fatto un anno con Juric ed hanno imparato quello che è il modo di interpretare il calcio del nostro mister. Quando anche gli altri riusciranno ad apprendere le conoscenze che sono importanti, credo che tutto questo possa dare dei buoni frutti, ma non mi esalto, preferisco rimanere prudente, con i piedi per terra perché ci sono molte squadre che stanno giocando bene, anche neopromosse, che ho visto molto in palla. E' sempre bene stare molto prudenti".
Crede che sia un campionato strano?
"Sicuramente è un campionato dove magari alcune squadre che ti aspettavi che avessero delle posizioni già di vertice non le hanno, ma nulla è detto, siamo alla settima giornata e tutto è modificabile. Non ci sono già sentenze definitive, per tutti è importante il lavoro, l'applicazione, la determinazione, il non montarsi la testa, il non deprimersi quando le cose vanno meno bene. Il calcio è una metafora della vita, a volte le cose non ti premiano, non c'è la fortuna, poi però arrivano i momenti in cui le cose vanno bene. E' molto importante mantenersi focalizzati, non deprimersi, lavorare parecchio, andare avanti e poi i risultati vengono".
Il 25 settembre si vota. Il calcio dovrebbe essere aiutato di più?
"Il calcio è trainante anche per gli altri sport, sarebbe importante. In questi ultimi due anni di pandemia, probabilmente a causa dei guadagni eccessivi che ci sono nel calcio, che vanno evidentemente calmierati, si è avuto poco da parte del Governo, non c'è stata la voglia di aiutare un movimento che ha un numero di persone coinvolte che non guadagnano grandi cifre e che ha avuto penalizzazioni notevolissime per motivi legati alla pandemia e alla tutela della salute, come gli stadi chiusi, che ti hanno fatto perdere il fatturato di biglietti e sponsor. Ha generato difficoltà per il calcio, siamo a dei livelli di grandi debiti, grandi perdite e non è un bene per un mondo che aiuta tutto lo sport".