Torino, c'è lo spauracchio Atalanta: e per il calcio di Giampaolo bisogna attendere
Non sono bastati 245 giorni per dimenticare l’umiliazione del 25 gennaio scorso: praticamente otto mesi esatti fa, l’Atalanta espugnava l’Olimpico Grande Torino con un clamoroso 0-7. Un’umiliazione storica, anche perché è stata la sconfitta interna più larga mai subita dal Toro in oltre 100 anni dalla nascita del club. Oggi pomeriggio la sfida si ripete, con appena mille tifosi sugli spalti invitati dalla società e con i granata che, nel frattempo, hanno cambiato due allenatori. Da Walter Mazzarri a Moreno Longo, ora tocca a Marco Giampaolo provare a fermare la corazzata di Gian Piero Gasperini, alla prima gara in questo campionato. Eppure, a poco più di una settimana dal termine delle trattative, la sua squadra ha sempre le stesse lacune: è senza un regista, è senza un trequartista, in difesa ci sono Izzo e Lyanco in bilico e con le valigie pronte.
E il messaggio mandato dallo stesso allenatore alla vigilia della sfida contro gli orobici non può che far riflettere: “Non si vede ancora il mio calcio, per questo c’è bisogno di tempo” le parole che mischiano necessità di lavorare e necessità di acquisti. Il calciomercato in entrata del Toro è rimasto fermo al 27 agosto scorso, quando è arrivato Vojvoda, mentre l’ultimo innesto Murru è soltanto l’alternativa all’infortunato Rodriguez, un altro dei (pochi) volti nuovi dell’estate granata. Ma c’è bisogno di fare punti: la falsa partenza di Firenze ha già creato malumori, nonostante quella di oggi sia appena la seconda giornata Belotti e compagni sono chiamati al riscatto. Giampaolo ridisegnerà la squadra, probabilmente cambiando entrambi i terzini (fuori Izzo e Ansaldi per dare spazio ai due nuovi, Vojvoda e Murru appunto) e confermando Zaza al fianco del Gallo, ma con Verdi e non Berenguer a ricoprire il fondamentale ruolo del trequartista. Per il momento, non sono possibili altri cambi: è nell’ultima settimana di mercato che dovranno arrivare gli innesti per Giampaolo. E per consegnargli una squadra cui dare la propria immagine e somiglianza.