Tante chiacchiere sul mercato di gennaio produrranno fatti?

Prima di agire sul mercato va stabilita la tipologia di gioco che si vuole attuare e quali sono i giocatori che possono essere inseriti subito nell'undici titolare. Gli uomini preposti a trattare devono avere poteri reali e non solo interlocutori.
05.12.2012 13:06 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Tante chiacchiere sul mercato di gennaio produrranno fatti?
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

In questo periodo, come sempre prima della riapertura del calciomercato, si sprecano le parole su possibili arrivi e partenze, accade per tutte le squadre quindi anche per il Torino. I tifosi granata lo sanno che spesso si tratta solo di parole o di idee più o meno realistiche fatte girare per interesse da parte di tutti, procuratori, giocatori, allenatori e dirigenti che un momento spifferano una cosa e il momento successivo smentiscono anche solo di averla pensata. Farsi strada fra tante parole non è facile e forse è persino una perdita di tempo, tanto vale tutto e il contrario di tutto. Non è disquisire sul sesso degli angeli il dire che al Torino in organico ci sono delle lacune, perché questo è sotto gli occhi di tutti quelli che vedono le partite della squadra granata.

La difesa della squadra di Ventura è il reparto che ha dato garanzie e quindi non serve che venga ritoccato tutt’al più giocatori come Agostini, Caceres e Migliorini, che non sono mai stati utilizzati, potrebbero essere mandati altrove per permettere loro di giocare, per un calciatore stare fermo un anno solo allenandosi senza disputare partite ufficiali è deleterio. Discorso completamente differente per centrocampo e attacco, questi due reparti hanno dato più che discrete garanzie in fase d’interdizione, ma hanno dimostrato limiti per quel che riguarda la manovra offensiva. Per una squadra che ha come obiettivo la salvezza sapersi difendere è indubbiamente fondamentale, ma non essere particolarmente efficace nell’offendere rischia di vanificare il lavoro d’interdizione: è ovvio se non si segna non si vince. Con questa premessa e alla luce delle prime quindici partite c’è prima di tutto da valutare se continuare con due soli uomini a centrocampo è la soluzione migliore, non per sconfessare il modulo di Ventura, ma per stabilire se è più facile agire in sede di calciomercato trovando giocatori che possono essere inseriti nel 4-2-4 oppure nel 4-3-3, moduli entrambi che con relativa facilità all’occorrenza possono trasformarsi nel classico 4-4-2. Pensare in concreto è questo che devono fare dirigenti e allenatore perché al mercato di gennaio non è facile trovare giocatori che siano subito pronti per essere inseriti in un’altra squadra e attendere che si adattino alla nuova realtà e apprendano i movimenti e gli schemi è impensabile nella seconda metà del campionato, può essere fatto in estate non adesso.

Nel caso che il Torino continui a giocare con il 4-2-4 allora è indispensabile che venga preso un centrocampista che sappia dare il là all’impostazione della manovra offensiva e di conseguenza andrebbe anche preso un suo sostituto, un cartellino rosso o un piccolo infortunio, senza pensare ad accadimenti più gravi, possono sempre capitare e quindi è ovvio che il solo titolare non basta. Per quel che riguarda gli esterni alti una riserva a Cerci e Santana serve, Birsa, Stevanovic e Verdi  per motivi differenti non bastano e magari uno o due di loro potrebbero essere mandati altrove. I più scettici o i più critici arrivano a suggerire che se il Torino vuole veramente salvarsi deve prendere due titolari uno per la fascia destra e uno per quella sinistra e tenere Cerci e Santana come riserve ed eventualmente Birsa e Stevanovic come seconde riserve.
L’attacco è il reparto che finora ha stentato più di tutti gli altri. Troppi pochi cross dal fondo non agevolano sicuramente, in molte partite si sono contate innumerevoli azioni con accentramento all’altezza dei venti metri e conseguente intasamento della corsia centrale con palla che molto sovente veniva persa dal Torino prima ancora di arrivare al tiro in porta. Modificare questo aspetto di gioco potrebbe essere il primo passo verso una maggiore pericolosità della squadra granata, poi se si aggiungesse l’arrivo di due attaccanti, una prima e una seconda punta, che abbiano facilità nello smarcarsi e nell’arrivare al tiro inquadrando lo specchio della porta probabilmente il Torino non faticherebbe più di tanto a salvarsi. L’arrivo di una prima e una seconda punta inevitabilmente comporterebbe che due degli attuali attaccanti siano ceduti, altrimenti ci sarebbe un eccessivo affollamento in questi ruoli e creerebbe solo malumori.

Le basi per arrivare al tre gennaio e prendere i giocatori che servono devono essere poste adesso. In questo periodo Cairo è molto preso con la questione La 7 avendo presentato una proposta vincolante per l’acquisto, i tifosi si augurano che abbia il tempo per occuparsi anche del Torino oppure che abbia delegato con poteri reali e non solo per imbastire contatti i suoi uomini mercato, Petrachi e Comi, mettendoli nella condizione di agire anche dal punto di vista economico senza dover attendere che lui avvalli le trattative. I bilanci si fanno sempre alla fine quindi al momento non può esserci altro che la speranza che tutti vogliano veramente il meglio per il Toro.