SIGNA INFERRE, TORO! Batti lo Zenit e conquista l’Europa

Il Torino deve vincere tre a zero per eliminare lo Zenit San Pietroburgo e approdare ai quarti di finale d’Europa League.
19.03.2015 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
SIGNA INFERRE, TORO! Batti lo Zenit e conquista l’Europa
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

All’ordine “Signa Inferre”, Insegne avanti, la Legione romana partiva all’attacco. Il comando era molto temuto dai nemici che lo conoscevano bene e sapevano che aveva una valenza a livello tattico, ma anche strategico. Non c’è miglior grido di battaglia che possa essere utilizzato questa sera dal Torino chiamato a fare l’impresa e a ribaltare la sconfitta per due a zero di San Pietroburgo, in modo da approdare ai quarti di finale d’Europa League, portando così ancora la bandiera granata a sventolare fiera sui campi internazionali.

 

Lo stadio Olimpico sarà una vera bolgia e lo Zenit dovrà fare i conti con il popolo granata e con il suo esercito in campo. I calciatori del Toro hanno il compito di segnare tre gol e di non subirne nessuno. Non è facile, lo si sa. Per novanta minuti più recupero non conterà null’altro all’infuori della vittoria, certo esistono anche i supplementari e i rigori, ma se si parte già con la mentalità che ci vuole più tempo si rischia di non averne poi abbastanza in campo. Non ci sarà fatica, non ci saranno acciacchi a rallentare la marcia degli undici granata che dovranno agire come se fossero uno solo con la forza di tutti per spingere il pallone nella rete dello Zenit.

 

Ventura ha gli uomini contati, è la realtà e non è questo il tempo per individuare i colpevoli, ci sarà tempo e modo. Gazzi ha recuperato ed è stato convocato Vives no, cinque da mettere in mezzo al campo ci sono e tanto basta. Amauri, Bovo, Castellazzi, Darmian, El Kaddouri, Farnerud, Gazzi, Glik, Jansson, Maksimovic, Masiello, Martinez, Maxi Lopez, Molinaro, Moretti, Padelli, Quagliarella e Silva tutti i giocatori granata sanno che non è concesso il minimo errore, chi è esperto dovrà fare la differenza e chi lo è di meno dovrà sopperire raddoppiando la concentrazione. Serve l’impresa e impresa dovrà essere: così ragiona il Toro.