Sempre più insistenti le voci su Hernandez, è la punta che manca?
Abel Hernandez a un passo dal Torino: c’è chi fra gli addetti ai lavori dice che è solo questione di ore, c’è chi, invece, frena un po’ e lascia aperta la possibilità che alla fine in granata arrivi qualcun altro. Bisogna attendere ancora per sapere chi ha ragione, però la domanda vera è se per il gioco di Ventura Hernendez è l’uomo giusto per andare a completare il reparto offensivo oppure un altro profilo sarebbe più indicato. In una recente intervista rilasciata in esclusiva a TorinoGranata.it da Giuseppe Sannino l’ex allenatore del Palermo aveva dichiarato: “Ho allenato Hernandez, anche se per poco tempo perché prima era infortunato, ed è un giocatore che spazia su tutto il fronte d’attacco e nel Torino c’è già Quagliarella, che ha grandissima qualità. Credo che per questo motivo Ventura voglia tenere Quagliarella vicino all’area di rigore, quindi l’altro attaccante dovrà faticare un po’ di più e sotto quest’aspetto Belotti, a mio parere, è una punta che per fare ciò è l’ideale”.
L’uruguaiano per caratteristiche è una seconda punta capace di scattare quindi risulta abbastanza rapido negli inserimenti, è bravo nei colpi di testa, ma non è un cecchino spietato, questo per un attaccante è un neo, che però potrebbe essere sopperito se al suo fianco si schiera una prima punta che finalizza con facilità. Nel Torino Quagliarella e Maxi Lopez hanno indubbiamente il senso del gol e di conseguenza Hernandez potrebbe andare a completare entrambi, c’è da dire però che sia Fabio sia Maxi sono giocatori che anche loro amano spaziare su tutto il fronte d’attacco e in talune situazioni si correrebbe il rischio di non avere un punto di riferimento in area di rigore. Sicuramente gli avversari avrebbero maggiori difficoltà trovandosi a dover marcare attaccanti che fanno del movimento un’arma importante e questo potrebbe essere sfruttato dal Torino che ha centrocampisti capaci di spingersi in avanti e di segnare come Baselli e Benassi in particolare, ma anche esterni come Averlar, Peres, Zappacosta e Molinaro che non hanno paura di accentrarsi e tirare in porta.
Trovare l’attaccante che faccia un discreto numero di gol e incrementi il bottino che garantiscono due “vecchie volpi” come Quagliarella e Maxi Lopez è importante, tanto più in un campionato che ha visto molte squadre cambiare rispetto alla passata stagione a partire dalla Juventus e passando per Milan, Inter, Fiorentina, Napoli, Roma, senza scordare Sampdoria e Genoa e Verona. Non va scordato che il Torino in organico ha anche Martinez e Amauri, ma il loro apporto la scorsa stagione in termini di gol è stato inferiore alle aspettative e alle potenzialità, per questo l’attenzione generale è concentrata sull’arrivo di un’altra punta. Avere una difesa solida come quella granata è il primo passo, ma un attacco prolifico è quello che fa la differenza fra un campionato dignitoso e uno con soddisfazioni e raggiungimento di obiettivi importanti. Per dirla con parole di mister Ventura: “Noi ci siamo allenati l’anno scorso a capire come si va in Europa e quest’anno a capire come si vince un derby e ora che abbiamo capito dobbiamo proseguire”. La società, l’allenatore e i giocatori non lo dicono esplicitamente, ma l’Europa League deve essere l’obiettivo e lo si può raggiungere solo a suon di gol, trovare l’attaccante giusto da affiancare a Quagliarella e Maxi Lopez è quindi imprescindibile. Ben venga l’amichevole con il Rennes, ma è solo un surrogato, l’Europa League è un’altra cosa.