Scatta il momento della verità: chi vale emerge

Nella parte centrale della classifica in soli sei punti ci sono dodici squadre. Belotti, Zaza, Soriano, Baselli e Rincon sono chiamati a fare la differenza.
02.11.2018 10:33 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Zaza e Gosens
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Zaza e Gosens
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Superato il primo quarto del campionato il periodo del rodaggio è ampiamente finito e si entra nel vivo della stagione. La classifica dice che c’è un generale equilibrio, infatti, in sei punti ci sono ben dodici squadre: Milan e Lazio, al quarto posto e a quota diciotto; Fiorentina, Sampdoria, Roma e Sassuolo, sesto a quindici; Torino e Genoa, decimo a quattordici; Cagliari e Parma, dodicesimo a tredici; Atalanta e Spal, quattordicesimo a dodici. Questo affollamento a metà graduatoria è destinato a sfoltirsi, ma la concorrenza è tanta, quindi, solo chi vale emergerà.

Il Torino dopo la Juventus, finora mai sconfitta, è la squadra che insieme a Inter, Napoli e Milan ha perso meno, due sole volte, però, è anche quella che ha pareggiato più di tutte, cinque ossia la metà delle partite finora disputate, mentre per match vinti, tre come Cagliari e Atalanta, è tredicesima e meglio hanno fatto Juventus (9), Inter e Napoli (7), Lazio (6), Milan (5) e Fiorentina, Sampdoria, Roma, Sassuolo, Genoa, Parma e Spal (4). Quelli della squadra di Mazzarri non sono numeri che inducono a pensare che il Torino sia una tra le candidate a emergere se non sarà repentinamente cambiata la rotta. Il mister granata commentando l’ultima partita pareggiata con la Fiorentina ha detto: “Fino all’ultimo c’è stato un monologo da parte nostra e si sono concessi solo due-tre contropiede” e ha aggiunto “mi è piaciuto lo spirito di andare a pressarli, di non fare giocare la Fiorentina con veemenza e lucidità”. Fin qui tutto bene, ma c’è anche il contro-altare sottolineato dall’allenatore: “Siamo stati autolesionisti e abbiamo regalato il gol alla Fiorentina e poi abbiamo iniziato la partita” e in più “se si sbagliano due aperture preventive si rischia di subire gol”. Senza scordare nella disamina la puntualizzazione sulla difficoltà a segnare: “Mi è piaciuto lo spirito di andare a pressarli, di non fare giocare la Fiorentina con veemenza e lucidità fino a quando si doveva tirare in porta e in questo momento nel fare gol purtroppo siamo poco lucidi, forse siamo sfortunati, non so, ma poiché non ci piace attaccarci alla sfortuna dobbiamo migliorare sotto questo aspetto”.

Domenica pomeriggio al Luigi Ferraris il Torino affronterà la Sampdoria altra squadra che vuole lottare per un posto in Europa League e che come i granata deve emergere dal gruppone delle dodici che affollano la metà classifica. Le due formazioni hanno valori simili, quindi, si tratta di un banco di prova significativo e la partita è da considerarsi uno scontro diretto. Non basterà che Sirigu e Falque, finora in assoluto i migliori fra i granata, continuino a tirare la caretta se anche gli altri compagni non faranno altrettanto. Le parate di Sirigu sono tante volte fondamentali per evitare guai, così come sono essenziali le giocate di Falque in fase offensiva, ma se poi non si traducono in gol permangono le difficoltà ad ottenere quelle vittorie che sono indispensabili per fare meglio delle concorrenti. Contro i blucerchiati il Torino dovrà disputare la partita perfetta e in particolare Belotti, Zaza, Soriano, Baselli e Rincon, sia che giochino tutta la partita sia che disputino solo uno spezzone, dovranno dare il massimo e fare la differenza dimostrando quanto valgono e quanto possono essere utili alla squadra.