Quel “giochino” del Torino di tirare per le lunghe le trattative può mettere Juric in difficoltà

08.08.2021 15:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Cairo e Juric
Cairo e Juric
© foto di Emanuele Pastorella

Risparmiare se si può è doveroso, soprattutto in tempi difficili come questi aggravati dal Covid, ma rischiare di rimanere con il cerino in mano, ossia senza i calciatori indispensabili per il gioco che vuole proporre l’allenatore oppure prenderli a ridosso dell’inizio del campionato o già con il torneo avviato, e farlo dopo due stagioni di salvezze acciuffate all’ultimo è masochismo che rasenta la follia. Di certo trattasi di agire incomprensibile.

Come quasi sempre accaduto da quando Urbano Cairo è il proprietario del Torino prima di acquistare un giocatore bisogna venderne altri in modo da fare cassa e avere da spendere e fino qui sarebbe cosa alquanto normale e accettabile, ma quando per scelte errate precedenti, leggasi acquisto di calciatori da rilanciare cosa che poi non è avvenuta e ingaggi dei suddetti elevati per il rendimento in campo, diventa molto difficile cedere chi non rientra più nei piani tecnici e così c’è stallo e non arrivano oppure arrivano tardi i calciatori che servono all’allenatore.

Messias e Orsolini su tutti potevano essere del Torino prima ancora che ci fosse il raduno, ma oggi a distanza di un mese e qualche giorno sono ancora nei rispettivi club perché la dirigenza granata, con in testa il presidente Cairo, ritiene che le richieste di Crotone e Bologna siano eccessive, le cifre di cui si parla variano fra i 10 e i 15 milioni di euro che possono scendere a 7-12, e spera che si abbassino, contando sul fatto che finora nessun altro club interessato ai due giocatori abbia concluso la trattava. La strategia in teoria ha un perché, ma intanto la preparazione alla nuova stagione prosegue e si avvicinano i giorni delle partite che contano, fra sette quella di Coppa Italia con la Cremonese e fra tredici la prima di campionato con l’Atalanta. Se poi anche uno dei due o chiunque altro arrivasse prima della fine del calciomercato, chiuderà il 31 agosto, bisognerà vedere quale stato di forma fisica avrà, e se sarà ritenuto adeguato dal mister, e ci vorrà del tempo affinché apprenda le direttive di Juric e si integri nel gioco della squadra.
Trattasi quindi di una partenza in salita sia per la squadra sia per i nuovi arrivati e non essendo la prima volta che accade non si comprende proprio perché il Torino perseveri con questo “giochino” di tirare per le lunghe le trattative che si è già rivelato un boomerang, per conferme chiedere a Giampaolo e ai precedenti allenatori se non è stato così.