Presentato Birsa: "Dimenticare Genova per ripartire"

13.09.2012 17:58 di  Marina Beccuti   vedi letture
Presentato Birsa: "Dimenticare Genova per ripartire"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

Valter Birsa, numero 86 sulla maglia granata, l'anno della sua nascita, ha un sorriso che desta subito simpatia. Ha l'umiltà di chi sa di essere forte, ma lo vuole dimostrare solo sul campo e non a parole. La sua unica stagione in Italia è coincisa con un anno difficile al Genoa, dove non ha trovato spazio, complice anche il cambio di allenatore durante la scorsa stagione, che è stata piuttosto negativa per i Grifoni, i quali si sono salvati solo alla penultima giornata. Come già riportato in un altro pezzo, il giocatore ha subito un infortunio con la sua Nazionale, la Slovenia, durante le qualificazioni ai prossimi Mondiali: "In Norvegia faceva più freddo di quanto potevamo aspettarci, ma non mi sono fatto male per il clima, bensì per un movimento che ho fatto. Forse è stata un po' di sfortuna, speriamo di poter rientrare presto in campo".

Il suo è un buon italiano, nonostante sia qui da noi da solo un anno, mentre in precedenza ha giocato sei campionati in Francia (tre con il Sochaux e altrettanti con l'Auxerre). Birsa spiega la sua prima delusione in Italia, presa comunque con molta filosofia, è giovane e può rifarsi. "Ho giocato poco nel Genoa per decisione degli allenatori, per questo ho preferito cambiare aria per avere più chance di farmi valere in un altro club. Questa è una buona società che mi sta dando una grande occasione per giocare. So che c'è un ottimo allenatore e anche dei bravi compagni di squadra". Riguardo alla sua posizione in campo ha specificato: "Il mio ruolo preferito è da esterno. Prima giocavo da trequartista, ma da molto ormai agisco sulla fascia. Posso giocare sia a destra che a sinistra, anche se prediligo la prima soluzione. Con un mister come Ventura posso senza dubbio diventare ancora più bravo. Chi mi ha parlato bene del Toro? Tanta gente di Genova, anche Lazarevic, che mantiene ottimi ricordi del suo passato, per cui sono pronto a lavorare e trasformare le cose negative in positive".

Birsa, dopo giorni e giorni di inscrezioni sul suo futuro nell'ultimo mercato, è riuscito a diventare granata solo nelle ultime ore del 31 agosto: "Sì, è stata una lunga attesa, ma alla fine è stato importante arrivare, anche se il passaggio è giunto nelle ultime ore di mercato. Avevo altre richieste, ma ho preferito aspettare per capire se c'erano migliori opportunità e alla fine è arrivato il Toro". Il centrocampista sloveno è conscio che non avrà il posto assicurato: "So che c'è molta concorrenza, ma ci sono tante partite in un campionato e non si può mai sapere cosa succederà. Le differenze con il calcio francese? Lì il gioco è più fisico, qui è più tattico. Con Ventura ci siamo visti ieri, ma dobbiamo ancora conoscerci bene". Il giocatore ha poi continuato: "Personalmente non conoscevo nessuno dei miei nuovi compagni. Mi hanno accolto tutti bene, come capitano è Bianchi che mi aiuta a farmi inserire il più velocemente possibile in squadra. A Genova non mi sentivo molto utilizzato, so che Ventura dà molto e se mi impegno arriverà il mio momento".

Birsa ha visto il Toro nelle prime due partite: "Gioca un buon calcio offensivo. L'obiettivo primario è che dobbiamo pensare a salvarci, poi vediamo se è possibile andare oltre". Il biondo laterale dovesse scommettere lo farebbe su se stesso: "Fino a Genova sono stato contento della mia carriera, senza infortuni, con tante partite giocate. Voglio diventare più forte di prima, segnando e facendo assist vincenti ai miei compagni". La voglia è tanta e traspare non solo dalle parole ma anche dal suo sguardo sicuro. Peccato per l'infortunio, ma appena sarà disponibile i tifosi possono star tranquilli che Birsa darà tutto in campo, anche per meritarsi la riconferma il prossimo anno, visto che è arrivato in prestito con diritto di riscatto a favore della società granata. L'aveva scritto su Twitter ai suoi nuovi tifosi: "Sto arrivando", mentre era in Nazionale. Ora è qui, pronto a mettersi al servizio della sua nuova maglia.