Prendere un difensore centrale per il Torino sarebbe una precauzione utile

Ieri si era detto che al Torino serviva un centrocampista di qualità e grande esperienza per permettere ai giovani di crescere senza pressioni e avere una guida dalla quale assorbire i trucchi del mestiere, un po’ come il Milan ha fatto con Modric. Oggi il focus è puntato sulla difesa e in particolare sul ruolo di difensore centrale.
In rosa ci sono Maripán, Ismajli, Coco e Masina più Schuurs, sul suo ritorno non ci sono tempi certi, e Sazonov, anche lui infortunato e comunque sul mercato, numericamente basterebbero, ma viste le amichevoli precampionato nelle quali il Torino ha sempre subito gol e perso le ultime tre con Monaco e Valencia incassando ben 9 reti, nel complesso 11 con una media di 2,2 a gara, e vincendo solo con la Cremonese, mente con l'Ingolstadt finì in parità, non sarebbe una cattiva idea prendere un altro difensore centrale che abbia esperienza e capacità. Tanto più che nello scorso campionato i gol subiti per errori collettivi e dei singoli non sono mancati e sono costati punti perché la difesa non era più solida come nei tre anni precedenti che era stata sempre fra le cinque migliori della Serie A, ma c'erano altri giocatori.
Ovviamente prenderne uno bravo sarebbe il top, ma potrebbe essere utile anche una sorta di usato sicuro che in caso di necessità possa dare garanzie e che magari metta un po’ di pressione a chi già c’è per stimolare a dare il massimo. Ad esempio, Mattia Caldara: è svincolato, ha 31 anni e ha un curriculum di tutto rispetto: 127 partite in Serie A con 11 gol e 2 assist; 74 gare in Serie B con 6 reti e 1 assist. Calcisticamente è cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta dove ha poi giocato in prima squadra dal 2014, 18 maggio esordio in A, con prestiti a Trapani e Cesena facendo poi ritorno a Bergamo per restarci dal 2016 al 2018. Poi passa al Milan, ma nella prima stagione incappa in tanti infortuni fra i quali anche il legamento crociato anteriore sinistro e così a gennaio 2020 torna in prestito all’Atalanta. Poi il Venezia e lo Spezia e ancora il Milan dove vive un'altra stagione difficile a causa di un infortunio alla caviglia. Nell’estate del 2024 da svincolato si accasa al Modena in B disputando 26 partite più 1 di Coppa Italia, segnando un gol e fornendo 1 assist segno che anche l’ultimo infortunio se l’è messo alle spalle. Vanta anche presenze in Nazionale 12 nell’Under 21 e 2 in quella maggiore.
Da svincolato Caldara non costerebbe nulla, solo l’ingaggio, non è poi così vecchio, ha esperienza avendo giocato anche in Europa League e in Champions e gli infortuni che ne hanno condizionato la carriera sono superati. Dopo un anno in B di sicuro tornerebbe molto volentieri in A e cercherebbe di guadagnarsi il posto. Un profilo perfetto forse no, ma comunque un usato sicuro, nell’eccezione positiva del termine, che al Torino potrebbe fare comodo.
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