Policano: "Dzemaili, qualità e quantità"

23.12.2008 10:22 di  Marina Beccuti   vedi letture

Ha rappresentato quel cuore Toro tanto amato dai tifosi, indomito, duro, senza mai essere scorretto, ma sanguigno. Roberto Policano non ha mai dimenticato i suoi trascorsi in granata e le sue non sono frasi di circostanza, perché è sempre stato sincero. Adesso fa l’osservatore per l’Udinese e, al di là del momento difficile dei friulani, sappiamo che c’è anche il suo zampino nei giovani che i friulani sfornano ogni anno. Ma andiamo per ordine, perché Roberto Policano è anche un ex del Napoli e domenica c’è stato lo scontro diretto delle sue ex squadre.


Che partita ha visto domenica tra Torino e Napoli?
Per i granata è stata una vittoria importante, arrivata dopo quella di Firenze. Questo risultato ha ridato fiducia alla squadra, perché oltretutto è stata ottenuta con il carattere e quel cuore Toro che ci vuole sempre quando si è in difficoltà.


Da ex partenopeo, come si spiegano le difficoltà degli Azzurri fuori dal San Paolo?
E’ chiaro che il Napoli fa più fatica in trasferta, i numeri parlano chiaro. A Torino mancavano dei pilastri importanti, ma anche con Lavezzi e Hamsik la squadra stenta fuori le mura amiche. E’ ancora una compagine giovane che fuori casa perde un po’ di personalità, l’atmosfera del San Paolo è sempre qualcosa di particolare, dà forza.


Il Napoli può lottare per un posto in Champions League?

Visto dove si trova in classifica perché non provarci fino in fondo? Diciamo che libero ci sarà solo più un posto, per cui lotteranno il Napoli, la Fiorentina, la Roma, mettiamoci anche il Genoa che sta facendo molto bene. Inter, Juve e Milan difficilmente si faranno sfuggire le zone alte, hanno esperienza, giocatori, sanno sempre come uscire dalle difficoltà.


Il Toro pare aver voltato pagina, la sosta può essere dannosa o positiva?
I risultati sono stati ottenuti, dunque la squadra va in vacanza più serena. La sosta può essere utile per inculcare ai giocatori il credo di Novellino, che così avrà tempo per far lavorare i giocatori come piace a lui.


La convince la scelta di Novellino come sostituto di De Biasi?
Era necessario scegliere un mister che conoscesse bene l’ambiente, anche perché Cairo non poteva rischiare oltre chiamando un giovane. Novellino è un allenatore importante, che sa sempre dare la giusta grinta e carattere alle sue squadre. E’ stata scelta la strada giusta.


Cosa pensa di Dzemaili che sta facendo sognare i tifosi?

E’ un giovane che sta dimostrando di avere qualità e quantità di gioco, in questo momento rappresenta il centrocampo del Torino. Ma non dimentichiamoci che ci sono altri giocatori di valore. Intanto in difesa ci sono Natali e Pratali, che potrebbero tranquillamente stare nelle squadre di vertice, per non parlare dell’attacco, con la coppia Amoruso-Bianchi, più Rosina e Stellone, senza dimenticare Abate e Diana a centrocampo. Ci vorrebbe nuovamente Corini, magari con il fisico può faticare un po’, ma a livello mentale rimane molto importante per dare una mano ai suoi. Il Torino è una buona squadra che ha saputo reagire.


Secondo critici e tifosi Cairo dovrebbe decidere a nominare un direttore generale, scegliendo tra qualche ex, uno alla Policano per intenderci. Se il presidente la chiamasse come risponderebbe?
E’ chiaro, al Toro non si dice mai di no, ma dubito che Cairo decida di prendere un ex, almeno al momento. Io sono stato solo tre anni in granata, ma questo periodo rimane il migliore della mia carriera e verrei di corsa. Anche se sono contento di fare l’osservatore per l’Udinese. Però devo dire che il ds granata Pederzoli, che conosco bene, è davvero in gamba, ha molta esperienza, sia in Italia che in Inghilterra, dove è stato consulente del Liverpool, un incarico importante. Se potrà lavorare in serenità può fare un ottimo lavoro.


Per concludere, che sta succedendo all’Udinese?

Diciamo che in almeno tre sconfitte, delle sei finora subite, non c’è stato un crollo della squadra, perché sono arrivate per episodi sfortunati, come a Firenze, dove nel primo tempo era in vantaggio e ha comunque giocato bene, così come contro l’Inter e il Chievo, dove non meritava di perdere. Le ultime due sconfitte sono state più preoccupanti perché si è visto un calo nel gioco, forse perché è venuta fuori un po’ di sfiducia. Marino è un grande allenatore che sa come venirne fuori. Ora occorre ritrovare autostima e i risultati.