Piace il Torino che crea gioco produttivo e quindi vince
Oggi il Torino inizia la preparazione in vista della trasferta a Marassi dove sabato sera affronterà il Genoa, partita molto importante per capire se la squadra di Ventura è capace di dare continuità al gioco e conseguentemente al risultato positivo della gara con il Catania. Il Torino che ha battuto i siciliani è quello che i tifosi granata vorrebbero sempre vedere: una squadra che entra in campo con la giusta determinazione e consapevolezza, che affronta di petto i rivali, che sa sfruttare le occasioni che crea o che vengono offerte dagli avversari, che chiude la partita, magari che commette ancora qualche ingenuità senza però compromettere né il gioco né il risultato. Sicuramente il Catania non ha opposto abbastanza resistenza ai granata, però questo non sminuisce quello che ha fatto il Torino.
Il 3-4-1-2 sembra il modulo più adatto per il Torino anche se la squadra in estate era stata costruita pensando al 3-5-2. Finalmente con il Catania in campo si sono visti giocatori non più imbrigliati dal modulo, ma che proprio grazie al nuovo modulo adottato riuscivano ad esprimersi al meglio sfruttando appieno le proprie caratteristiche. Non solo Cerci, Immobile e El Kaddouri, ma tutti erano parecchio liberi di esprimersi, la palla correva per linee verticali con una discreta velocità e il gioco produceva pressione sugli avversari e anche quando il Torino non era in possesso della palla e doveva difendersi lo faceva senza particolari affanni. Qualche sbavatura c’è stata, la più clamorosa il ribaltamento di fronte che ha portato al gol del Catania, ma questi errori sono quelli sui quali c’è possibilità di lavorare e ampio margine di crescita. Che il Torino sia stato facilitato dai problemi del Catania è indubbio, così come l’avere recuperato quasi tutti gli infortunati è fondamentale, ma non è da sottovalutare che la serenità sia data anche dal fatto che i giocatori si sentono meglio quando vengono utilizzati nei ruoli a loro più naturali. E’ stato emblematico il fatto che Cerci, tenuto largo sulla destra, con le sue scorribande ha trascinato la squadra, non avrà segnato, anche se ne ha avuto più di un’opportunità, però con le sue giocate ha reso la squadra più aggressiva e questo potrà sicuramente giovargli anche in ottica Nazionale e convocazione per il Mondiale in Brasile. Immobile stando più a ridosso dell’area riesce a sfruttare la sua indole di uomo-gol, così come El Kaddouri si esalta nel ruolo di trequartista aggredendo gli spazi e servendo i compagni o andando lui stesso al tiro in porta. In qualche frangente con il Catania si è osservato un leggero scollamento fra l’attacco e il resto della squadra, ma anche questo può essere migliorato e comunque gravare meno gli attaccanti da compiti prettamente di copertura li agevola rendendoli più lucidi sottoporta e poi il fatto stesso che tengano impegnate le difese avversarie permette di far rifiatare il resto dei compagni, soprattutto i difensori che quindi possono essere più reattivi quando devono intervenire.
Sabato con il Genoa per il Torino sarà fondamentale continuare sulla strada intrapresa tenendo ovviamente conto degli avversari, ma pensando prima di tutto a mettere se stesso nella migliore condizione in modo che i giocatori che scenderanno in campo potranno esprimersi al meglio. Il Genoa probabilmente sarà un avversario più ostico del Catania, non per niente nelle ultime quattro giornate ha vinto con Parma, Lazio e Verona e ha pareggiato, nonostante fosse in inferiorità numerica e in trasferta, con il Milan, ma questo non deve condizionare il Torino. Se il 3-4-1-2 è l’assetto migliore, come sembra, allora che si continui così o che almeno lo si testi per qualche partita, al massimo si può sempre cambiare anche durante la gara stessa. Pazienza se con il Genoa non ci sarà D’Ambrosio perché sarà squalificato per un turno per somma di ammonizioni, lui è un giocatore importante, ma Pasquale o Masiello sapranno sostituirlo, oltre tutto hanno la possibilità di mettersi in mostra avendo finora giocato ben poco, quindi saranno doppiamente motivati. A Marassi i tifosi vogliono rivedere il Toro ammirato con il Catania, il palato fino dei granata una volta assaporato qualche cosa di buono, che nulla ha a che vedere con certe minestrine insipide foriere di pareggi (Verona e Sampdoria) o indigeste sconfitte (Atalanta, Juventus, Napoli e Cagliari), si esalta e pretende di gustarsi una cena raffinata, magari si accontenta che sia meno pantagruelica dei quattro gol rifilati al Catania, ma pur sempre una cena da gourmet.