Pià: "Ad Empoli partita fondamentale, non da ultima spiaggia"

19.01.2010 16:48 di  Marina Beccuti   vedi letture
Pià: "Ad Empoli partita fondamentale, non da ultima spiaggia"
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© foto di Alfonso miranda

Il "bambino" Inacio Pià, il primo è il cognome, il secondo è il soprannome che vuol dire appunto bambino, è venuto oggi in sala stampa, tranquillo e sereno dopo la bella prestazione di sabato, che ha avuto come ciliegina sulla torta la rete che dato una svolta alla sua carriera in granata.

"Non posso dire che quello segnato sabato sia iI gol più bello da me fatto, sono tutti belli, è un'emozione forte per cui non c'è una classifica. La rete ci voleva per darmi carica e anche per il morale mio e della squadra. Prima di venire qui ho giocato solo due partite per cui ho bisogno di continuità e per un giocatore è importante per raggiungere la condizione ideale".

La differenza con Napoli è climatica: "A Torino fa molto più freddo che a Napoli, ma sono due piazze calde e ambiziose con una grande squadra. Per quanto ci riguarda dobbiamo vincere più partite possibili poi vediamo. Non credo che questo sia un campionato di B meno bello degli altri anni, noi adesso pensiamo a far bene, soprattutto venerdì".

La gara contro l'Empoli è importante per dare continuità di risultati: "Sicuramente venerdì è una parttita fondamentale, ma non è da ultima spiaggia. Certo, se facciamo un risultato positivo, ci può dare una carica in più per il futuro. Il mister subito dopo la partita contro il Grosseto ci ha detto che non abbiamo fatto ancora niente, adesso dobbiamo seguire lui e pensare subito alla partita successiva".

Con un modulo più offensivo anche Pià rende meglio, ma quella è una questione che riguarda solo il mister: "E' chiaro, quando si gioca con quattro attaccanti si crea di più, anche noi in avanti ci sacrifichiamo per aiutare la squadra, ma il mister chiede a tutti dei sacrifici, fare qualcosa in più in ogni reparto. Chiunque arriverà deve dare il massimo per poter uscire da questo momento delicato, dobbiamo essere tutti positivi, squadra e ambiente. Se dovesse arrivare qualcuno che dimostra di essere più bravo di me, sarà il mister a decidere chi giocherà, io non farò mai polemiche".

C'è ancora da affinare l'intesa con Bianchi, ma le cose stanno procedendo in modo positivo: "Con Rolando va bene, abbiamo ancora tanto da migliorare, dobbiamo giocare più l'uno per l'altro, ma ci vogliono ancora delle partite e allenamenti insieme per arrivare ad intenderci al massimo. Rolly è migliorato tantissimo, adesso è arrivato nell'età giusta per affermarsi. Può esprimersi con più grinta, è molto importante per noi, come tutti gli altri".

Pestrin è arrivato e si è subito calato nella parte alla perfezione: "Conoscevamo le sue qualità. Quando sono arrivato sono stati i miei compagni ad aiutarmi, che mi hanno messo a mio agio. L'aggressione al ristorante? Diciamo che c'è stata un po' di confusione negli spogliatoi, ma non essendo stato presente al fatto preferisco non parlarne. Siamo professionisti, pagati per giocare, noi vogliamo fare bene per il nostro orgoglio, impegnandoci al massimo".

Pià è venuto al Toro per trovare il riscatto: "Quando ho accettato di venire qui speravo di trovare più continuità, non credo di poter fare la differenza da solo, solo Maradona ci riusciva. Se giochiamo qui vuol dire che siamo giocatori da serie B, siamo noi che dobbiamo arrivare alla promozione per dimostrare di essere da A. Il Torino ha una grande squadra, ma non basta avere solo qualità, ci sono squadre più scarse che però stanno davanti a noi, hanno più fame di vittorie. Per questo D'Ambrosio e D'Aiello, che arrivano da categorie inferiori, hanno tanta voglia di far vedere che sono in grado di saper gestire il cambio di categoria e dimostrare il loro valore. Se la società li ha presi è perchè sa che possono fare bene".

Alla Juve ci sono dei brasiliani, ma Pià ha rapporti solo con Amauri: "Mi sento ogni tanto con lui". Torino fredda di clima, ma che sta ritrovando tutto il sole sudamericano.