Petrachi: "Il mercato del Toro dipende dagli infortunati"

01.01.2012 13:15 di  Elena Rossin   vedi letture
Petrachi: "Il mercato del Toro dipende dagli infortunati"
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© foto di Federico De Luca

Abbiamo intervistato in esclusiva Gianluca Petrachi, direttore sportivo del Torino Fc, in carica dal 28 dicembre 2009 prima affiancando Rino Foschi e poi dal 6 gennaio 2010 assumendone in solitario l’onere e l’onore, è il più longevo dirigente dell’era Cairo che ricopre questo ruolo. Con Petrachi abbiamo parlato di quali strategie adotterà il Torino nel calciomercato di gennaio. Il bilancio fin qui è positivo. La rosa è competitiva e prima di tutto bisogna preservarla in modo che continui sulla strada di quanto fin qui fatto. La priorità è valutare l’evoluzione dei giocatori che hanno subito infortuni ed eventualmente intervenire in sede di calciomercato. Gasbarroni è l’unico giocatore ufficialmente sul mercato. I risultati arrivano quando si lavora seriamente e con onestà. Il sostegno dei tifosi è fondamentale per chi gioca nel Toro.

Manca una gara al termine del girone d’andata, tracci un bilancio di questa prima parte della stagione.
“Il bilancio è sicuramente positivo e per renderlo ancora più importante bisogna continuare su questa strada, su questi livelli e con questo tipo di rendimento”.

Cosa servirebbe al Torino per essere ancora più competitivo?
“Rendere più competitiva una rosa e una squadra sulla base di quello che è stato fatto e costruito negli ultimi mesi obiettivamente è difficile anche solo pensarlo. Credo che in questo momento la cosa più saggia da fare è quella di toccare il meno possibile, perché questa squadra ha dimostrato di avere dei valori e dei contenuti e soprattutto di essere una squadra completa nel suo organico. Certamente noi, in funzione dei gravi infortuni che sono accaduti ad alcuni giocatori, abbiamo valutato e stiamo valutando a trecentossessantagradi se è il caso di agire. Ciò però non toglie, e sfido qualsiasi mio collega a pensare di poter apportare delle modifiche ad una squadra che ha fatto ancor prima della fine del girone d’andata quarantuno punti, che prima di tutto bisogna pensare a non far danni”.

Ponendo come base quello che ha appena detto quanti giocatori potrebbero arrivare a gennaio per rinforzare la rosa?
“Noi siamo stati attenti e continuamo ad esserlo nel valutare l’evoluzione dei giocatori che hanno subito degli infortuni e se mai dovessimo ritenere oppurtuno di intervenire lo faremo, ma in questo momento non abbiamo una priorità o un’assoluta certezza di fare per forza qualche cosa. E’ probabile che le cose rimarranno così come sono e non è detto che faremo delle operazioni di mercato”.

Quindi è corretto dire che se arriveranno dei nuovi giocatori si dovrà attendere la fine del mercato?
“Non ci siamo posti delle scadenze, perché non abbiamo detto che dobbiamo fare così o cosà, ma sicuramente se mai, e lo sottolineo, dovessimo andare ad operare in sede di calciomercato dobbiamo fare qualcosa che possa migliorare l’attuale rosa ed è già abbastanza difficile riuscire ad ottenere questo risultato. La priorità, come dicevo, è capire l’evolversi della situazione degli infortunati”.

Sul fronte delle cessioni, a  parte Gasbarroni, è previsto che qualche giocatore che è stato utilizzato meno degli altri possa essere ceduto per permettergli di giocare di più?
“Questo dipenderà dal singolo giocatore se chiederà di avere più spazio e se vorrà andare a giocare da qualche altra parte. Come diceva lei a parte Gasbarroni, noi non abbiamo messo ufficialmente nessuno sul mercato. Ma se qualche giocatore ha la necessità e la voglia di misurarsi in qualche altra piazza sicuramente lo ascolteremo e valuteremo se ce ne sarà la possibilità, però ribadisco che, a parte Gasbarroni che è fuori lista, per quanto riguarda gli altri nessuno è sul mercato e questo deve essere ben chiaro”.

Al momento quindi nessun giocatore è venuto da lei o da Cairo chiedendo di essere ceduto?
“No, al momento no”.

Faccia una promessa ai tifosi.
“Non credo sia giusto fare promesse ai tifosi, io posso dire che adesso sono due anni che sono al Toro e credo di aver lavorato e tanto, posso promettere di continuare a farlo e sperare di sbagliare il meno possibile. Questo è l’augurio che faccio anche a me stesso, perché alla fine se si lavora in maniera seria e onesta mettendoci il massimo dell’impegno, come io credo di aver fatto sempre da quando ho messo i piedi al Torino, sono convinto che alla lunga i risultati diano ragione a questo metodo di lavoro”.

Ha un desiderio per il 2012.
“Mi piacerebbe tanto che l’entusiasmo che sta contagiando questa squadra e questo gruppo possa alimentarsi ancora più di qui alla fine del campionato, perché il sostegno della gente e dei nostri tifosi è fondamentale per i ragazzi che indossano maglia del Toro”.