Natalino Fossati: "Vorrei un Toro ostico da affrontare"
Abbiamo intervistato in esclusiva Natalino Fossati, terzino del Torino dal 1964 al 1974, e con lui parlato del mercato della squadra granata. La spina dorsale della squadra c’è, ma la rosa va completata. Il Toro deve poter vendere cara la pelle con tutti e almeno vincere un derby su due.
Che cosa pensa del mercato granata?
“Al momento è un punto interrogativo, c’è da dire che il mercato sta andando un po’ a rilento per tutte le società, l’asse centrale della squadra c’è con Gillet, Ogbonna, Gazzi e Bianchi ora servirebbe un’accelerata per completare l’organico, in modo che Ventura possa lavorare al meglio per preparare la stagione. L’essere tornati in serie A è stata la cosa più importante, però abbiamo vissuto lo scorso anno un po’ sui singoli e sulla caratura di qualche giocatore, ma quest’anno serve di più. Se arrivasse Pasquale sulla fascia sarebbe un buon rinforzo, ad esempio. Oggi la linea difensiva del Torino sarebbe composta da Darmian, Glik, Ogbonna e Masiello. A centrocampo sono arrivati Brighi e Gazzi e dei due quello che sta meglio è Gazzi. Nella linea d’attacco ci sono Sansone, che è da scoprire in serie A, Meggiorini, Bianchi, che secondo me è sempre il migliore, e Santana. Sinceramente qualche innesto servirebbe”.
Di solito lei è ottimista, ma sembra che sia diventato un po’ pessimista?
“Se guardo i cugini mi viene male, loro hanno tre squadre e noi al momento neanche una. Ricordiamoci che c’è il derby. Io vorrei tento che il Torino riuscisse a fare una squadra, non dico uno squadrone perché siamo in un periodo difficile, e non voglio confrontarmi con realtà come il Napoli, che malgrado certe affermazioni che ho sentito, secondo me, ha una squadra forte, o con la Juventus, il Milan, l’Inter o la Lazio, ma per lo meno con la Sampdoria, una neo-promossa come noi, che ha preso dei buoni giocatori e ne sta prendendo ancora. Il Torino dovrà giocarsela con squadre come la Sampdoria, il Palermo e il Parma. In serie A si possono giocare delle partite bene e poi magari perderle, mentre in B in situazioni simili in qualche modo le gare si riuscivano a pareggiare. Non voglio essere pessimista, ma non ci si può mettere in linea con il Pescara. Dico che per essere ottimisti domani è meglio essere pessimisti oggi”.
Quindi lei punta il dito sul mercato del Torino?
“Devo dire che è già un grande risultato aver tenuto Ogbonna e Bianchi, che per me sono due giocatori di serie A. Il portiere è stato preso e speriamo che faccia bene come ha fatto a Bologna e quindi fin qui siamo coperti. Con Gazzi che è un buon giocatore, ha corsa, movimento e grandi qualità di tenuta si è fatto un ottimo acquisto, gli altri arrivi sono giocatori da verificare. Dopo la spina dorsale serve anche il contorno. Sono contento che sia rimasto Stevanovic, però deve essere motivato come lo scorso anno e se ha voglia di sacrificarsi e di lavorare molto è un bell’acquisto perché è un ragazzo che ha gamba. Non è più come ai miei tempi che bastava avere lo zoccolo duro, oggi serve una rosa con tanti giocatori in modo da poter sopperire ai problemi che capitano nel corso della stagione. La rosa deve essere completata, meglio se in tempi rapidi. Immagino Ventura che sta facendo la preparazione, già in assoluto è dura, figuriamoci se mancano i tasselli, peggio che mai”.
Che cosa si augurerebbe per questo campionato?
“Che le squadre che vengono ad affrontare il Toro lo facciano pensando che la partita all’Olimpico sarà dura, e noi vendessimo cara la pelle. Ecco mi piacerebbe vedere che le altre squadre hanno timore di venire a giocare a Torino come accadeva in passato, lo dicevo proprio qualche giorno fa con Pecci, le squadre che venivano al Comunale dicevano ci sono Ferrini, Fossati, Cereser, Agroppi, questi menano e corrono e tornavano a casa dopo aver beccato tre pappine. Mi piacerebbe vedere il timore degli altri di dover oltre che affrontare il tifoso granata anche trovare la nostra squadra ostica. Io dico la mia, poi fare i conti con il portafoglio degli altri è sempre troppo facile, però vorrei che il Torino potesse competere con Palermo, Sampdoria, Roma e magari riuscire a mettere in difficoltà i cugini e vincere un derby su due, magari quello nel loro stadio. Il tifoso del Toro ha anche bisogno di questo, siamo onesti. Ricordo che qualche anno fa prendemmo quattro gol dalla Roma in una gara in trasferta, la domenica dopo c’era il derby e lo vincemmo, nessuno più si ricordava della sconfitta con quattro gol dubiti con la Roma, perché si era vinto il derby. Il tifoso del Toro vuole questo. Quest’anno i prezzi degli abbonamenti sono aumentati, allora che si aumenti anche il valore della squadra”.