Milinkovic-Savic titolare per la nuova stagione? Vengono i brividi

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Non c'è alcuna cattiveria verso il ragazzo nell'asserire che lo scenario in procinto di essere proposto per la prossima stagione generi un po' di timore. Analizzando la rosa a disposizione di Ivan Juric per il campionato che partirà tra un paio di mesi, è chiaro che questa vada migliorata in qualche modo, appare limpido che non basti un tecnico, anche se capace (ed è tutto da dimostrare), a trasformare questo gruppo in uno in grado di lottare per transitare stabilmente nella sinistra della classifica. E a giudicare dai primi movimenti, già dal ruolo di estremo difensore si capisce che l'intenzione non è quella di implementare rinforzi considerevoli, ma di provare ad arrampicarsi sui vetri raccogliendo qua e la. Il rinnovo di Milinkovic-Savic può andare bene per il ruolo di alternativa, non certo per il posto da titolare, soprattutto con un estremo difensore che ha già ampiamente dimostrato di possedere grosse lacune a fronte di un piede si importante, ma che ha poco a che vedere con la mansione.

Ha poco senso pensare di affidare un compito tanto importante ad un calciatore che in passato il Torino ha cercato di piazzare a destra e sinistra pur di liberarsene. Definirlo un rischio, come fatto da alcuni organi di stampa, è un eufemismo. Una situazione che riporta indietro di qualche anno, quando con Franco Lerda in panchina, dopo l'addio di Matteo Sereni, il Torino, già di Urbano Cairo, decise di affidarsi tra i pali al duo Davide Morello e Davide Bassi (il diesse era Gianluca Petrachi), per poi trovare all'ultimo giorno di mercato il brasiliano Rubinho che pur non essendo perfetto ha posto un bel po' di rimedi alle mostruosità delle prime due giornate di campionato. A dimostrazione che le batoste e gli errori non sono, evidentemente, di alcun insegnamento nel calcio di sponda granata. Senza contare che se i problemi dovessero poi presentarsi in tale entità, non è assolutamente detto che si trovi poi una soluzione adeguata strada facendo.